Russia, 89 funzionari occidentali nella black list del Cremlino. Ue: «Priva di fondamento»
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MOSCA, 31 MAGGIO 2015 - La Russia chiude i confini ad 89 tra politici e militari europei. Questa la decisione del Cremlino in risposta alle sanzioni prese dall’Ue in merito alla crisi ucraina. La “lista nera” compilata dal ministero degli Esteri di Mosca ha irritato non poco Bruxelles, con il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz che ha definito l’accaduto «inaccettabile».
Gli 89 nomi sono stati diramati alla diverse ambasciate europee anche se il Cremlino, di fatto, ha evitato di pubblicarli e spiegarne i criteri. Ufficialmente l’unica presa di posizione arriva dall’ambasciatore russo presso l’Unione europea, Vladimir Cizhov che ha confermato per l’appunto il divieto d’ingresso per le personalità.
Nell’elenco, come confermato anche da alcuni fonti diplomatiche, non risultano esserci italiani, ma di certo non mancano nomi di spicco: il segretario generala del Consiglio dell’Unione Europea, Uwe Corsepius, l'ex vice premier britannico, Nick Clegg; l'ex premier belga e deputato liberale all'Europarlamento, Guy Verhofstadt; il vice ministro alla Giustizia polacco, Robert Kupiecki; l'ex ministro alla Difesa britannico, Malcolm Rifkind; la capa dell'autorhity fiscale svedese, Eva Lidstrom Adler. Il blocco più numeroso è quello polacco, con ben 17 responsabili politici indesiderati.
Come detto la "black list" non è stata affatto gradita dai memebri dell'Ue. Severe le parole del ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che dall'Ucraina dove è in visita ufficiale ha così commentato: «In un momento in cui stiamo tentando di disinnescare un conflitto persistente e pericoloso, questo non aiuta».[MORE]
Un portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Federica Mogherini, ha attaccato duramente il governo di Mosca: «Consideriamo questa misura come totalmente arbitraria e ingiustifica, soprattutto per l'assenza di chiarimenti e trasparenza».
(Immagine da eunews.it)
Giovanni Maria Elia