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Rosarno ( Reggio Calabria ) 7 agosto 2011 - E’ stato assolto il rossanese Scalise Tonino classe 1963 dal reato penale di furto aggravato; a stabilirne le sorti dell’uomo è stato il Tribunale di Rossano in composizione monocratico ( Giudice dott. Enrico Dalfonso) che accogliendo la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Ettore Zagarese e Giuseppe Vena, entrambi del Foro di Rossano, lo ha assolto. [MORE]
Scalise Tonino era chiamato a rispondere del reato di furto aggravato, commesso in Rossano in data 03.09.2008, perché al fine di trarne profitto, si impossessava, sottraendolo al legittimo proprietario R.G., e segnatamente asportandolo dal suo autocarro, a bordo del quale egli lo deteneva, un marsupio a sua volta contenente i documenti personali, la somma di € 50,00 in contanti, tre carte di credito ed effetti personali vari. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con destrezza, abilmente profittando della distrazione e momentanea assenza del proprietario, momentaneamente sceso dal veicolo per effettuare uno scarico commerciale.
Allo Scalise era contestato, altresì, la recidiva specifica reiterata infraquinquennale in soggetto già recidivo e dichiarato delinquente abituale.
Lo Scalise per l’episodio narrato veniva arrestato dalle FF.OO. che lo coglievano nella flagranza della commissione del reato e per tal motivo lo stesso veniva ad essere tradotto presso il Carcere di Rossano per essere giudicato presso il Tribunale di Rossano.
All’udienza dibattimentale l’uomo era assistito e difeso dagli avvocati penalisti Ettore Zagarese e Giuseppe Vena che rappresentavano al giudicante l’insussistenza delle circostanze aggravanti contestate al loro assistito cosicchè chiedevano di qualificare la fattispecie giuridica in furto semplice.
Durante il processo l’ avvocato Ettore Zagarese e l’avvocato Giuseppe Vena rappresentavano al giudice, altresì, come fosse improseguibile l’attività processuale atteso la mancanza della querela espressione della volontà punitiva del proprietario degli oggetti.
Il Pubblico Ministero si opponeva alla tesi sostenuta dall’ avvocato Ettore Zagarese e dall’ avvocato Giuseppe Vena, insistendo nella prosecuzione della celebrazione del procedimento penale atteso la presenza, nel fascicolo processuale, dell’annotazione degli Agenti intervenuti e del verbale di arresto.
I due penalisti avvocato Ettore Zagarese ed avvocato Giuseppe Vena facevano notare al Giudice che nell’incartamento processuale vi era solo l’annotazione degli Agenti intervenuti che certamente non poteva supplire, secondo come stabilito dalla Suprema Corte di Cassazione, alla querela richiesta ex lege per la prosecuzione dell’azione penale.
Il Giudice si ritirava in camera di consiglio ed al rientro in aula dava lettura del pubblico dispositivo, accogliendo la tesi difensiva dell’ avvocato Ettore Zagarese e dell’avvocato Giuseppe Vena assolvendo lo Scalise Tonino per improseguibilità dell’azione penale atteso la carenza dell’elemento della querela.
Corrado Rosetta