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ROMANIA, 17 GENNAIO 2012 - 70 feriti, 250 arrestati e 280 denunciati per violazione dell’ordine pubblico sono i numeri che al momento danno un quadro generale di ciò che sta avvenendo in Romania. Da circa quattro giorni le piazze di Bucarest e di altre città rumene quali Cluji, Timisoara e Lasi, sono il luogo di protesta e scontri violenti nei quali migliaia di persone si sono riunite per protestare contro le nuove misure varate dal governo per fronteggiare la crisi.[MORE]
Crisi che negli ultimi anni ha cercato di superare apportando sia una riduzione dei salari del 25% nel settore pubblico, sia una riduzione delle pensioni del 15%, aumentando le tasse e le imposte dei servizi e tagliando l’assistenza sociale. Tali azioni hanno creato la non risoluzione del problema e l’aumento del sentimento di malessere nella popolazione. Malcontento che si è manifestato ora nelle piazze, dopo l’annuncio del governo di voler compiere una privatizzazione della sanità pubblica che ha portato alle dimissioni del ministro della Sanità Read Arafat. Read Arafat, figura molto popolare per le sue battaglie in campo politico, negli ultimi giorni in una diretta televisiva ha espresso la sua contrarietà sulle misure riguardanti la privatizzazione della Sanità. Da ciò è scaturito un intervento telefonico del presidente Traian Basescu, durante la trasmissione, che l’ha invitato a dare le dimissione dall’incarico. Invito che lui ha seguito alla lettera.
Infatti, dopo l’uscita di scena del ministro Read Arafat sono cominciate le rivolte violente e gli atti di vandalismi contro il governo nelle piazze. I manifestanti da giovedì si scontrano con le forze dell’ordine per esprimere il loro disappunto sulla nuova manovra e per chiedere le dimissioni del presidente Traian Basescu e del primo ministro Emil Boc. Il presidente Basescu nella giornata di venerdì 13 gennaio ha ritirato il decreto sulla privatizzazione ma gli animi per ora sembrano non placcarsi e la lotta in piazza continua.
Foto da: vivamafarka.com
Cristin Stella