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TORINO, 9 MARZO 2014 – Disastro doloso e associazione a delinquere sono i reati ipotizzati dalla Procura di Torino a carico dei colossi del farmaco Roche e Novartis, già condannati mercoledì scorso dall’Antitrust (Agcm) a pagare una sanzione senza precedenti, pari a 180 milioni di euro, per il presunto cartello che avrebbe condizionato la diffusione del farmaco low cost salvavista “Avastin” (prodotto da Roche, 80 euro circa) a vantaggio del costosissimo “Lucentis” (Novartis, circa 700 euro a fiala).
Sul caso Avastin-Lucentis finito nel mirino del Garante della concorrenza, era già in corso dal 2012 una indagine della Procura di Torino, affidata ai Nas e avviata dopo una denuncia della Soi (Società oftalmologica italiana). Nel fascicolo dell’inchiesta, aperto dal pm Raffaele Guarinielli per truffa al Servizio sanitario nazionale, il disastro doloso è contestato perché si ritiene siano state messe in atto procedure che possono avere messo in pericolo la salute dei pazienti in tutto il territorio nazionale, mentre l’associazione per delinquere è in relazione alla truffa e al reato di rialzo o ribasso fraudolento dei prezzi. Esiste anche un altro filone, per ora senza indagati, relativo a una ipotesi di corruzione, delineata sulla base di una presunta complicità tra le due aziende farmaceutiche indagate – Roche e Novartis - all’interno dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e di Ema (European Medicinal Agency).
Anche la Procura di Roma ha aperto sul caso Roche-Novartis una inchiesta, per aggiotaggio e truffa aggravata al Servizio sanitario nazionale: secondo i magistrati della capitale, contro l’uso del farmaco economico si era scatenata una vera e propria campagna di denigrazione.[MORE]
Di contro, in una nota, Roche «ribadisce la correttezza del proprio operato e della propria posizione e conferma la fiducia nel fatto che le sue ragioni saranno pienamente affermate». Inoltre, la multinazionale svizzera sottolinea che «Avastin (bevacizumab) e Lucentis (ranibizumab) sono farmaci diversi - per composizione, struttura e modalità di somministrazione - studiati e sviluppati per scopi terapeutici differenti: Avastin (bevacizumab) è un farmaco oncologico, mentre Lucentis (ranibizumab) è un farmaco ad uso oftalmico» e annuncia che «ricorrerà al Tar del Lazio nei confronti del provvedimento dell'Agcm, a tutela della propria immagine e dei propri diritti».
Per il Codacons, «l’Aifa deve sospendere con efficacia immediata e successivamente revisionare tutte le autorizzazioni e messa a carico del SSN dei farmaci prodotti dalle due aziende coinvolte nello scandalo». Inoltre, in una nota, il presidente di Conacons Carlo Rienzi precisa: «Abbiamo già depositato costituzione di parte offesa nell’ambito dell’inchiesta aperta a Torino e chiesto il sequestro di tutti i fascicoli presso l’Aifa relativi alle autorizzazioni che coinvolgono farmaci prodotti da Roche e Novartis. Analoga richiesta avanzeremo lunedì alle competenti autorità europee, allo scopo di colpire quei soggetti che non solo speculano su prodotti essenziali quali i farmaci, ma anche sulla salute dei cittadini».
(Foto: adnkronos.com)
Domenico Carelli