Ritrovata bara rubata
Cronaca Sicilia

Ritrovata bara rubata

lunedì 5 gennaio, 2015

 ACI CATENA,  05 GENNAIO 2015 - <<All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro?>> si chiedeva Ugo Foscolo ne << Dei Sepolcri>>, il suo più famoso poema.

La vita, soprattutto in tempi difficili come i nostri, può essere  difficile ma a volte, neanche i morti possono godere del meritato riposo come è successo ad una povera defunta di Aci Catena ed ai suoi familiari.

A ottobre, infatti, con sgomento il fratello della defunta ha scoperto che la bara della sorella era stata trafugata dalla Cappella di famiglia. Ignoti, infatti, sapendo che il fratello della stessa è un ex imprenditore noto nella zona, si sono macchiati dell'infame gesto allo scopo di estorcere un riscatto di 50 000 euro.

Il parente della cara estinta, scomparsa nel 1997, si è rifiutato di pagare e prontamente ha denunciato la vicenda ai Carabinieri i quali si sono messi subito al lavoro per ritrovare la salma e consegnare alle Patrie galere gli autori di questo delitto.

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Oggi, dopo 2 mesi di indagini, sono riusciti a ritrovare i resti mortali della signora, nascosti nello stesso cimitero in cui stava riposando in pace prima dell'incresciosa vicenda.

I Militari hanno dichiarato alla stampa che non si tratta di un episodio legato alla criminalità organizzata e che la richiesta di denaro provenga da tutt'altro ambiente.

Finalmente, i parenti potranno restituire i resti al riposo eterno, all'ombra dei cipressi, e dentro le urne confortate dal loro pianto.

Come disse lo stesso Foscolo, nel proseguo del suo Poema sopracitato, la civiltà di un popolo si misura dal rispetto che ha dei morti. La tomba è importante sia per i vivi che per chi già ha attraversato il fiume Stige in compagnia del traghettatore Caronte. Così infatti descrivevano i Greci il passaggio all'aldilà.

Per i vivi, la tomba è un modo per fare omaggio al proprio defunto e ricordarlo. Per il defunto, invece, è un modo per vivere in eterno attraverso il ricordo dei propri cari e dei loro discendenti. Questo vale sia per i grandi personaggi che per noi persone <<comuni>> i cui nomi e azioni si perderanno tra le note a margine del libro della Storia. 

L'unica differenza è che i grandi personaggi, verranno ricordati e saranno d'esempio per più persone. Giulio Cesare, morto più di duemila anni fa, è ancora stimato e venerato. Infatti, il luogo in cui è stato cremato è ancora oggi meta di visite e di donazioni floreali.

Per tutte queste ragioni, oltre a quelle religiose, un delitto contro un morto è una cosa spregevole.

Adesso, grazie al lavoro dei Carabinieri, la cara estinta ha potuto ritrovare l'affetto dei propri familari.

Toccherà alle Forze dell'ordine di consegnare alla Magistratura gli autori di questo delitto che offende l'intera collettività, incidendo su uno degli aspetti più importanti della natura umana: il ricordo e il rispetto per i morti.

 

 

Fonte foto: Cimitero, Wikipedia


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