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Rischio depenalizzazione reati contro animali: gli animalisti non ci stanno
venerdì 19 dicembre, 2014
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ROMA, 19 DICEMBRE 2014 - La lentezza della giustizia italiana è cosa ben nota, e l'idea di Matteo Renzi e del Guardasigilli Andrea Orlando, va nella direzione di 'deflazionare' l'ingente mole di procedimenti di cui si devono occupare i magistrati, depenalizzando i reati di minor gravità.
Sia ben chiaro: non parliamo ancora di una legge dello Stato, ma di una bozza, di uno schema del Decreto Legislativo di attuazione della Legge Delega 67/2014. Alla compilazione del testo, riguardante 'Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto', è incaricato il Governo, in virtù della delega di potere legislativo datagli dalle Camere con la Legge Delega 67/2014. Il testo non è stato ancora consegnato al Presidente della Repubblica per la firma, ma è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n.40 dell' 1 dicembre 2014, in un esame preliminare.
L'obiettivo del Governo è 'snellire' i procedimenti giudiziari, 'evitando l'avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere serio ed adeguato ristoro nella competente sede civile', citando il documento pubblicato sul sito dell'esecutivo. Ergo, molti reati considerati 'minori' per la tenue rilevanza del fatto, rischiano di subire una depenalizzazione, con sanzioni non più penali ma meramente civili.
[MORE]Fin qui tutto ok, l'idea di decongestionare le procure limitando i procedimenti penali ai casi di notevole gravità è accolta da molti con pareri favorevoli. Ciò che però sta agitando, e non poco, il web è la decisione del Governo di inserire, fra i reati minori, anche quelli in difesa degli animali. Infatti, nello schema di decreto figurano anche, come si apprende dall'allarme lanciato in un post dalla deputata pentastellata Giulia Grillo, la depenalizzazione dell' art.636 cp (introduzione o abbandono di animali in fondo altrui), dell'art.544-bis (Uccisione di animali), dell'art. 544-ter (Maltrattamento di animali) e del 544-quinques (Divieto di combattimento di animali). Quindi, se l'impianto del testo proposto dal CdM diventasse legge, non si dovrebbe più andare in carcere ed affrontare un procedimento penale per i reati sopra elencati. Le parti lese potrebbero avere comunque un risarcimento e gli autori essere soggetti ad arresti domiciliari, a meno non arrivi in loro soccorso la prescrizione, escamotage (in Italia, molto spesso, solo per ricchi) per rendere il reato non più punibile per decorrenza dei termini.
Usare il condizionale è d'obbligo: ancor oggi non si ha un testo definitivo e l'ok è stato dato solo ad un testo preliminare. Ma prevenire è meglio che curare. Così numerose associazioni animaliste hanno avvisato l'esecutivo che sulla difesa dei diritti degli animali non si cede d'un millimetro, incominciando una campagna di informazione, soprattutto interattiva, per chiedere al Governo nessun passo in avanti in questa direzione. La battaglia per garantire tutele agli animali è un tema particolarmente sentito nel nostro Paese: cani, gatti e amici animali non hanno minor dignità rispetto all'uomo. Su change.org, sito ormai famosissimo di petizioni online, Balzoo, onlus che opera i difesa degli amici a 4 zampe e non solo, ha dato il via ad una raccolta firme diretta al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, dal nome 'NON far diventare legge la depenalizzazione dei reati contro gli animali'. Ad oggi sono 6000 i sostenitori, destinati però ad aumentare vista la sensibilità del tema e l'interesse che sta suscitando sul world wide web.
Anche sulla piattaforma simile Firmiamo è presente una petizione da sottoscrivere: 'Questo vuol dire che nessun aguzzino di animali finirà più in carcere e lascerà libertà di maltrattare gli animali. Noi non ci stiamo e diciamo a chiare lettere al Governo Renzi che il maltrattamento sugli animali deve restare reato e che le pene non devono diminuire ma aumentare', recita la descrizione.
L'altra iniziativa che sta montando questa volta su Facebook, è il mail-bombing, l'invio in gran numero di e-mail a parlamentari per sensibilizzarli al tema e chiedere il loro intervento: numerose le mail inviate a molti parlamentari del Movimento 5 Stelle, fra cui Giulia Grillo, Luigi Di Maio, Paola Taverna, Serenella Fucksia, Matteo Dall'Osso, e alla parlamentare forzista Michela Vittoria Brambilla, fondatrice de La Coscienza degli Animali, movimento in difesa dei fedeli veri amici dell'uomo.
L'Unione Europea da anni ci richiama e ci multa per l'inefficacia dell'azione giuridica italiana e per la sua lentezza: indubbia è la necessità di una modifica dello status attuale, per rendere il giudizio certo ed accessibile a tutti. Ed è pur vero che proprio per questa lentezza, chi compie maltrammenti e violenze su animali non paga un'adeguata sanzione, rimanendo spesso libero di compiere altri vili gesti di violenza. Non è una questione di sanzioni ma di applicazione delle sanzioni stesse. Si può considerare reato minore l'esercizio di violenza verso esseri indifesi, quali sono gli animali? Quale crudeltà può esser più crudele se non quella di sfogare la propria rabbia su esseri che danno il loro amore incondizionatamente?
'Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali', parole del saggio Mahatma Gandhi.
Salvatore Remorgida
(ph. nocensura.com)