Risate a Bruxelles. Berlusconi a Sarko e Merkel: "Che nessuno ci dia lezioni"
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ROMA, 25 OTTOBRE – La domanda rivolta la scorsa domenica a Sarkozy e Merkel circa le intenzioni del Governo italiano aveva scatenato l’ilarità in sala. Ma il premier non ci sta e replica seccamente: “che nessuno ci dia lezioni”. Anche per il Ministro degli Esteri Frattini non si tratterebbe che di “inopportune espressioni ridicolizzanti”. Sui provvedimenti riguardanti l’Italia il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Amedeu Altafaj è stato chiaro: “si richiede che l’Italia approvi e applichi un pacchetto completo di riforme che comprende misure di crescita, occupazione e riforma della giustizia”. [MORE]
Al centro delle richieste “un uso migliore dei fondi strutturali” e lo “sviluppo sostenibile del paese” spiega Altafaj. Le critiche mosse all’Italia si basano su forti dati di fatto: “l’economia italiana ha mostrato una scarsa crescita in fase di ripresa – avrebbe proseguito – questa è la prova che servono le riforme per sbloccare un potenziale presente”. L’ultimatum prevede che entro il vertice di domani vengano presentate le misure riguardanti debito e crescita.
Intanto il portavoce del governo tedesco ha più volte cercato di chiarificare che sia Germania che Francia ritengono l’Italia “un paese economicamente molto forte, importante membro UE e uno dei più grandi alleati del nostro paese. C’è grande fiducia – avrebbe proseguito – ora il futuro è nelle mani di Roma”. Da Bruxelles rassicurazioni circa l’esclusione dell’Italia dall’assegnazione del fondo salva-Stati, indiscrezione precedentemente diffusa dal quotidiano francese Le Monde.
Cecilia Andrea Bacci