Riommi esprime "profonda preoccupazione" per effetti sentenza Tribunale di Ancona
Cronaca Umbria

Riommi esprime "profonda preoccupazione" per effetti sentenza Tribunale di Ancona

martedì 24 settembre, 2013

PERUGIA, 24 SETTEMBRE 2013 - Sul sito web della Regione Umbria è stato pubblicato il seguente comunicato:

"Profonda preoccupazione" è stata espressa dell'assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, a nome della Giunta Regionale dell'Umbria, a margine delle comunicazioni effettuate durante la seduta odierna del Consiglio regionale rispetto alla situazione determinatasi per effetto della sentenza del Tribunale di Ancona, che ha annullato la cessione dei complessi aziendali della Antonio Merloni di Fabriano e Nocera Umbra alla J&P Industries.

"Nel rispetto della sentenza emessa dal Tribunale - ha commentato Riommi - non possiamo non rilevare la grave condizione che oggettivamente si può venire a creare rispetto sia alla continuità delle attività produttive della J & P Industries, sia in ordine alle coperture degli ammortizzatori sociali connessi alla procedura di cui è stato disposto l'annullamento laddove la sentenza in questione diventasse esecutiva. Condizione questa che si appalesa drammatica anche in considerazione della complessiva crisi industriale e sociale che quel territorio più di ogni altro nella regione sta vivendo"

"La J&P Industries infatti in forza del decreto ministeriale che ha concluso la procedura Merloni ai sensi della legge Marzano - ha rilevato l'assessore - oltre ad acquisire una parte degli assetts patrimoniali e produttivi della ex Antonio Merloni ha assunto anche il corrispettivo impegno alla assunzione di 700 unità lavorative suddivise tra gli stabilimenti di Nocera Umbra e Fabriano. La sentenza pone oggettivamente in forse il futuro di tale iniziativa, così come la possibilità di dare continuità nelle stesse forme e modalità alla copertura degli ammortizzatori sociali ai rimanenti oltre 1500 lavoratori rimasti in carico alla procedura".

Pertanto la Giunta Regionale dell'Umbria forte anche dell'ordine del giorno del Consiglio Regionale approvato all'unanimità si è immediatamente attivata per richiedere al Governo di porre in essere senza indugio, laddove risultino necessari, tutti i provvedimenti idonei a garantire che le vicende giudiziarie non producano effetti negativi sulle attività produttive il lavoro e le garanzie sociali di un territorio e di migliaia di persone che hanno già pagato loro malgrado il prezzo più pesante di una crisi industriale di cui altri portano per intero le responsabilità"

"Inoltre la Regione Umbria richiederà al governo nazionale l'immediata convocazione del Tavolo di monitoraggio della crisi Merloni perché si riassuma pienamente la responsabilità di verificare gli esiti effettivi delle procedure poste in essere e della praticabilità delle misure definite nell'ambito dell'accordo di programma che a tutt'oggi stentano ad attivarsi".

"La Giunta Regionale dell'Umbria richiama altresì le imprese ed il sistema del credito così pesantemente coinvolte nella vicenda ad assumersi per intero le responsabilità che alle stesse spettano in conseguenza degli impegni assunti e delle esigenze di interesse generale che ne conseguono".

"A nome personale e della Giunta Regionale - sottolinea - esprimo ai lavoratori ed alle loro rappresentanze la piena solidarietà e partecipazione alle iniziative di mobilitazione annunciate ed alle richieste avanzate nei confronti di Governo, impresa e sistema bancario".

"Una condizione che non può trovare eco solo in ambito regionale. Come già sottolineato nei giorni scorsi al Ministero dello Sviluppo Economico è necessario recuperare un'iniziativa nazionale e delle Regioni Umbria e Marche che rimetta al centro dell'attenzione la crisi industriale in questo momento più rilevante del Centro Nord d'Italia. Si tratta - ha concluso Riommi - di riavviare un Tavolo nell'ambito del quale individuare iniziative adeguate per lavoratori ed imprese che in questo momento vedono ulteriormente compromesse le già difficili prospettive nel settore manifatturiero nell'area".

Fonte: www.regione.umbria.it [MORE]


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