Rimini: arriva la condanna a nove anni e otto mesi per i minori autori dello stupro
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BOLOGNA, 8 FEBBRAIO 2018 - Nove anni e otto mesi, in rito abbreviato, è la pena decisa dal gup Luigi Martello del Tribunale per i minorenni di Bologna per i tre giovani stranieri accusati di aver commesso le violenze sessuali di Miramare di Rimini, durante la notte del 26 agosto scorso. [MORE]
Il gruppo era composto da tre minori, due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e un nigeriano di 16, e dal maggiorenne Guerlin Butungu, congolese di vent’anni, già condannato a 16 anni in rito abbreviato e che verrà espulso dall’Italia una volta scontata la pena. Al termine della sua requisitoria, il pm Silvia Marzocchi aveva chiesto condanne a 12 anni per i tre minorenni, la decisione del gup è arrivata dopo meno di un'ora di camera di consiglio.
I tre giovani sono stati giudicati responsabili di tutti gli otto capi di imputazione contestati loro: tra questi, lo stupro a una turista polacca, le botte a un connazionale, la seconda violenza sessuale ai danni di una prostituta trans peruviana e anche un'aggressione a un'altra coppia, nei giorni precedenti.
Nella mattinata di oggi il difensore dei tre minorenni, Marco Defendini, aveva dichiarato: “E' un processo dove si tratterà, per noi della difesa, di convincere il giudice a essere il più clemente possibile. Chiaramente non chiediamo una pena lieve ma sicuramente una pena minore rispetto al ragazzo maggiorenne, essendo i ragazzi appunto minorenni".
"I profili di responsabilità sono chiari al 99%, dipende tutto dal giudice", aveva detto Defendini. "I ragazzi hanno capito chiaramente cosa hanno commesso, ora stanno seguendo tutti e due la scuola all'interno del carcere minorile e si aspettano una pena esemplare per questi fatti. Sanno che per lungo periodo forse in carcere dovranno stare, anche in attesa sicuramente di quello che potrà essere l'appello e la sentenza definitiva. Hanno capito qual è la situazione".
Pentito è anche il giovane nigeriano presente oggi al processo, secondo le parole del suo difensore, Alessandro Gazzea: "Si è reso conto fin dal primo giorno e ha confessato fin dal momento del fermo e ha descritto tutto quello che era accaduto, tanto che la sua dichiarazione è stata utilizzata nel processo al maggiorenne, a Rimini. Si è reso conto e sa di doverne pagare le conseguenze".
Fonte immagine Repubblic Bologna
Claudia Cavaliere