Riina e le minacce dal carcere a Di Matteo: "Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono"
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PALERMO, 21 GENNAIO 2014 - Continuano ad emergere dettagli in merito alle intercettazioni fatte in carcere lo scorso 16 Novembre, quando Il boss Totò Riina pare progettasse un attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo, sostituto procuratore di Palermo impegnato nel processo sulla trattativa Stato-mafia. “E allora organizziamo questa cosa! Facciamola grossa e dico non ne parliamo più. Non devo avere pietà di questi, come loro non hanno pietà”, queste le parole di Riina al capomafia della Sacra corona unita Alberto Lorusso, durante la conversazione ora depositata agli atti del processo.[MORE]
“Ti farei diventare il primo tonno, il tonno buono“, “Questo pubblico ministero di questo processo che mi sta facendo uscire pazzo”. “Perché Di Matteo non se ne va, gli hanno rinforzato la scorta e allora se fosse possibile un’esecuzione come eravamo a quel tempo a Palermo con i militari”. Riina poi sembra abbia proseguito ricordando la strage in cui fu ucciso il giudice Rocco Chinnici, nel 1983:
“Quello là saluta e se ne saliva nei palazzi. Ma che disgraziato sei, saluti e te ne sali nei palazzi. Minchia e poi è sceso, disgraziato, il Procuratore Generale di Palermo”. “Per un paio d’anni mi sono divertito. Minchia che gli ho combinato”. “Dobbiamo prendere un provvedimento per voialtri, uno che vi fa ballare la samba così che vi fa salire nei palazzi e vi fa scendere come vuole, come se fossero formiche”.
Parlando poi del boss latitante Messina Denaro pare che Riina abbia affermato: “A me dispiace dirlo, questo signor Messina Denaro, questo che fa il latitante, questo si sente di comandare, ma non si interessa di noi”. ”Questo fa i pali della luce ci farebbe più figura se se la mettesse in c… la luce“.
(Foto dal sito fanpage.it)
Katia Portovenero