Ricostruzione L'Aquila: tra incertezze e perplessità arriva l'Astaldi S.P.A.
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L’AQUILA, 15 MAGGIO 2013 – Dopo tante richieste da parte dell’Aquila, per procedere alla ricostruzione della città, a causa dei danni subiti dal terremoto di quattro anni fa, giunge una delle più grande imprese di costruzioni nazionali, la Astaldi Spa, secondo gruppo italiano dopo Impregilo, con a capo a migliaia di dipendenti e un fatturato di ben oltre 1 miliardo di euro.
Ciò che dovrebbe, però, essere un momento di gioia per l’intera regione abruzzese sembra invece non esserlo.
La preoccupazione degli abruzzesi è dovuta al fatto che un cantiere di così grande portata, in quanto considerato uno dei più grandi in Europa, potrebbe essere un’ambita preda per le organizzazioni mafiose.
Da quanto appreso la Astaldi Spa avrebbe rilevato parte dei contratti della Mazzi Spa di Verona, un’azienda che dall’Aquila aveva avuto oltre 100 milioni di commesse per la ricostruzione.
La Mazzi, infatti, per la sua situazione debitoria è in concordato fallimentare con i dipendenti, 50 dei quali al momento sono in cassa integrazione.
Quattro, invece, sono i cantieri bloccati.
La conseguenza di tale dispiacevole situazione è che tanti proprietari e fornitori non pagati rischiano il fallimento.
Dalle notizie apprese l’ Astaldi S.p.A. avrebbe destato non poche perplessità per aver affittato il ramo di azienda, con una società a responsabilità limitata, la Astaldi Edifica (con un capitale sociale di 10 mila euro) piuttosto che procedere al suo acquisto; per alcuni ciò si tratterebbe non di un salvataggio a vantaggio dell’azienda veronese ma di un tentativo di ritardare la morte della stessa.
I dirigenti della neonata società avrebbero avviato contatti per subentrare nei contratti della Mazzi scontrandosi con il riserbo dei presidenti di consorzi e molti di molti condomini. [MORE]