Richard Stallman sulla scomparsa di Steve Jobs: "Felice che se ne sia andato"
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FIRENZE, 08 OTTOBRE 2011- ''Felice che Steve Jobs se ne sia andato. E' la fine della sua influenza maligna sul mondo del software''. Queste parole sono apparse sul sito di Richard Stallman, il padre Free Software Foundation. Un messaggio inequivocabile che non brilla certo per rispetto e sensibilità.[MORE]
Dopo la morte di Jobs, milioni di persone hanno voluto rendere omaggio alla sua memoria. Tuttavia, è evidente, come non tutti avessero la stessa benevole opinione. Stalmann e' da sempre acerrimo nemico del fondatore della Apple, i rapporti tra i due sono stati sempre molto tesi. E questo vale anche per il numero uno di Microsoft, Bill Gates.
La nota di Stallman prosegue: "Steve Jobs, il pioniere del computer inteso come prigione resa cool, progettato per separare gli stolti dalla propria libertà, è morto", scrive. Continua ancora più avvelenato: "Come il sindaco di Chicago, Harold Washington, disse del corrotto precedente sindaco Daley, non sono felice che sia morto, ma sono felice che se ne sia andato". Nessuno merita di dover morire, né Jobs, né Mr. Bill, nemmeno le persone colpevoli di mali peggiori dei loro. Ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell'influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l'eredità, siano meno efficaci".
Definire queste riflessioni, dell' ex hacker hippie, padre del software libero e presidente di Free Software Foundation, fuori luogo risulta, decisamente, un eufemismo.
Indipendentemente dalle legittime motivazioni delle sue esternazioni del rivale di Jobs, esistono specifiche circostanze in cui il buon senso e la civiltà impongono di tacere. Stallman ha perso una buona occasione.
Davide Scaglione