Replica dei docenti calabresi all'assessore regionale Roccisano
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LAMEZIA TERME (CZ), 14 SETTEMBRE 2015 - Il Movimento docenti autoconvocati Cosenza, il Comitato per la Scuola della Repubblica di Catanzaro, il Collettivo “Insegnanti calabresi” Lamezia e i Comitati docenti di Reggio, Vibo e Crotone replicano all’assessore Federica Roccisano per il fatto che le delegazioni dei docenti sarebbero state tacciate di presunta violenza nei suoi confronti durante l’incontro dell’11 settembre svoltosi nella cittadella regionale. [MORE]
Secondo i docenti calabresi è opinabile considerare violenza il legittimo disappunto manifestato nel constatare che l’assessore ignorava gli aspetti della legge 107 che ledono le competenze regionali chiaramente illustrati nel documento presentato e ribaditi dai costituzionalisti Paolo Falzea e Andrea Lollo con opportuno ricorso alla giurisprudenza. «Ovviamente - dichiarano i docenti - ci sono vari modi di leggere le leggi, ma certamente su un punto è innegabile il conflitto di competenze ed é l’alternanza scuola-lavoro, una questione che riguarda i protagonisti della scuola, gli studenti».
Proprio su questo punto i docenti , sia il 31 agosto che 11 settembre a Reggio Calabria, hanno rivolto delle domande all’assessore al Lavoro e all’Istruzione e al Governatore Oliverio per verificare che questo aspetto della riforma fosse attuabile in Calabria. Ma non hanno ricevuto alcuna risposta. L’alternanza scuola-lavoro - per i docenti - é un’opportunità astratta e avulsa da ogni contesto territoriale oltre ad aver spaccato il Pd. «Non vi sembra – i docenti avevano chiesto, tra l’altro, alle autorevoli figure istituzionali - che legiferando in maniera così prescrittiva riguardo al numero delle ore di tirocinio formativo lo Stato abbia invaso le vostre competenze? E i ragazzi dove faranno il tirocinio formativo? Dove sono queste imprese, questi Enti che riusciranno ad assorbire un bacino di utenza che si aggira su 600 unità per ogni istituto di mille alunni?
Li acquisirà qualche supermercato per sistemare la roba negli scaffali? E per imparare cosa? Per essere sfruttati, o al limite per licenziare o mettere a riposo un po’ di personale, quello che ci vuole per una Regione a così elevato tasso di disoccupazione?». Risentiti i docenti, per l’atteggiamento dell’assessore Roccisano, precisano che le delegazioni non sono venute da lei a piangere per avere un favore perché sono docenti di ruolo per concorso a cattedra e nemmeno i neo assunti hanno ricevuto favori, in quanto le loro assunzioni, che i politicanti continuano a far passare come munifica elargizione, sono un atto dovuto in base alla sentenza della Corte di Giustiza Europea del 26 novembre 2014 che ha riconosciuto il diritto ai precari ad essere stabilizzati condannando lo Stato italiano per il suo comportamento illegittimo».
Infine i docenti ribadiscono il loro no alla proposta dell’assessore di contribuire a migliorare la legge per il fatto che essa è «un pasticcio inemendabile come affermano qualificati tecnici quale il professore Imposimato», e anche perché hanno da contrapporre la Legge di Iniziativa Popolare ( Lip) per una buona scuola della Repubblica condivisa dalla base. .
Lina Latelli Nucifero