Rehn: «Dati italiani non positivi. Per assicurare la ripresa è essenziale la stabilità politica»
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MILANO, 13 SETTEMBRE 2013 – Solo quelche settimana fa – in occasione del G20 – il Premier Letta sottolineava con entusiamo il fatto che l’Italia non era più una “sorvegliata speciale”, da parte dell’istituzioni europee. Oggi siamo, di nuovo, al punto di partenza, a causa dell’incertezza sulla tenuta del governo. «L’Italia ha avuto alcune turbolenze politiche, ma ora si concentri sulle riforme economiche. Per il ritorno alla ripresa infatti è essenziale la stabilità politica», lo ha dichiarato Olli Rehn, il commissario agli Affari economici.
Dunque, Rehn è l’ultimo – in ordine di tempo – a lanciare un monito all’Italia, in merito alla stabilità politica. Il commissario Ue ha proseguito sottolineando che «gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni, perchè abbiamo visto gli ultimi dati dell'Italia che non sono buoni». In particolare, il commissario si riferiva ai dati riguardanti la contrazione del pil nel secondo trimestre (-0,2%) che l'Eurostat ha diffuso di recente. Dello stesso parere anche il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: «Per l’Italia la cosa più importante è la stabilità politica».
Tuttavia, preoccupati di quanto avviene all’interno del nostro paese, non sono – ovviamente - soltanto le istituzioni europee. Il numero uno Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha avvertito: «Ci sono rischi al ribasso aggravati dalle preoccupazioni degli investitori sulla possibile incertezza politica, ma complessivamente il Paese sta mandando segnali del fatto che la recessione sta terminando». Sulla stessa lunghezza d’onda, il Centro Studo Confindustria: «L'Italia è al punto di svolta, ma nella strada della ripresa persistono rischi. Cruciale è la stabilità politica per rinsaldare la fiducia di imprese e famiglie».
Ecco, sarebbe proprio il caso che la politica interna italiana trovasse un suo «centro di gravità permanente».
(Fonte: La Stampa)
Rosy Merola [MORE]