Referendum, gli ultimi giorni ed il futuro dell'Italia
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MILANO, 30 NOVEMBRE - Restano ormai soli cinque giorni prima del referendum costituzionale, che chiamerà gli italiani a valutare la proposta di revisione dell’attuale esecutivo. E mentre la campagna tesa a portare avanti le rispettive ragioni prosegue, sono arrivate in mattinata le parole del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: «L’Italia è un grande paese con istituzioni molto solide. In caso di vittoria del No nessun catastrofismo».[MORE]
Il ministro ha tuttavia rimarcato come il No possa creare in ogni caso complicazioni a livello politico: «Evidentemente avremo un periodo di relativa instabilità». L’intervento del ministro a Radio 24 sembra di fatto confermare una fattispecie praticamente certa: la vittoria del No porterebbe alle probabili dimissioni del presidente del Consiglio, che ha già più volte ribadito il no a ‘governicchi’ e all’arte del ‘vivacchiare’. Chiaro che si aprirebbe così una nuova fase, al momento sprovvista di ipotesi concrete.
L’ultima polemica aveva riguardato invece il presunto fallimento delle banche in caso di insuccesso del Sì. Delrio getta acqua sul fuoco: «Si tratta di interferenze, di chi agita drappi rossi in modo infondato». Intanto anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, cerca di placare i toni piuttosto caotici degli ultimi giorni: «Nessuna paura per l’ordine democratico. Escludo ogni possibilità di brogli: a nome del governo garantiremo il regolare svolgimento del voto».
Nella giornata di ieri, il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, aveva ribadito l’auspicio di una vittoria del Sì ed un successo dello stesso Renzi: non una novità, semmai una riconferma che sottolinea l’importanza di questo voto in ottica europea, soprattutto dopo i risultati inaspettati di Brexit e l’elezione ‘a sorpresa’ (ma non troppo) di Donald Trump alla Casa Bianca. «Se fossi italiano lo voterei – afferma il ministro tedesco – anche se non appartiene alla mia famiglia politica. Spero in un successo di Renzi».
La bilancia di Berlino pende notoriamente dalla parte del Sì: ne sono conferma i numerosi ‘endorsement‘ giunti dalla capitale tedesca. Anche il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier è intervenuto brevemente sulla vicenda, intercettato dal quotidiano ‘Repubblica’: «Sono certo che Renzi avrà il successo necessario». Il ministro ha inoltre affermato di non essere preoccupato per il voto referendario italiano.
Ed intanto spunta il cosiddetto tema ‘bufale’, condito dal kit antibufale del presidente Renzi: «L’ultima è quella su mia moglie. Agnese che vota No». Ma la questione bufale tocca non solo i tasti del No, ma anche quelli del Sì. Si va dal risparmio di 490 milioni l’anno, paventato in caso di Sì dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, all’aumento del Pil sul sito ‘Bastaunsì’. Una catarsi di amplificazioni, da una parte e dall’altra, che ha portato all’avvelenamento di un clima politico sempre più graduale, in attesa della partita finale.
foto da: ilpost.it
Cosimo Cataleta