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LONDRA, 28 NOVEMBRE - Se al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre il 'no' dovesse avere la meglio, ben 8 banche italiane, quelle con più problemi, rischierebbero di fallire. E' il Financial Times a lanciare l'allarme, il quale in un articolo pubblicato sul quotidiano online cita funzionari e banchieri di alto livello, per sostenere che l'eventuale vittoria del 'no' si tradurrebbe in un deterrente per gli investitori disposti a ricapitalizzare gli istituti in difficoltà.[MORE]
L'incertezza dei mercati Sotto i possibili scombussolamenti del mercato vi sono le dichiarazioni di Renzi, riguardanti le sue dimissioni nel caso non dovesse passare il 'sì' e la creazione di un governo tecnico fino alle prossime elezioni in primavera. Le incertezze derivanti da un governo non politico e l'impossibilità per il premier di portare avanti la promessa soluzione di mercato per risolvere i problemi da 4.000 miliardi di euro del sistema bancario italiano, porterebbero 8 banche italiane a fallire.
Nella fattispecie, secondo il Financial Times gli 8 istituti a rischio sono: Monte dei Paschi di Siena, la Popolarte di Vicenza, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Un ulteriore timore riguarda il fatto che le eventuali difficoltà di questi istituti possa "minacciare l'aumento di capitale di 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset e la sua unica istituzione finanziaria di rilievo, in calendario all'inizio del 2017".
Maria Azzarello