"Tutti usciamo di casa" dei MasCara, un maturo concept sull'adolescenza
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NAPOLI, 31 MARZO 2012 - Nell’indecisione del week end, al consiglio di Colapesce (Restiamo in casa), ho voluto contrapporre per parcondicio la versione dei MasCara, formazione varesina prossima alla pubblicazione dell’album di esordio Tutti usciamo di casa. Dopo l’EP Amore e filosofia del 2010, lavoro autoprodotto che raccolse vasti consensi, i cinque musicisti tornano con un concept trascorrente, volatile, dalle atmosfere eteree e dai testi studiati, per parlare del passaggio dalla giovinezza all’età adulta.
Tutti usciamo di casa (etichetta Eclectic Circus, distribuzione Universal) è stato registrato presso il Mono Studio di Milano con Matteo Cantaluppi (già al fianco dei MasCara sul primo EP e produttore di The Record's, Edipo, Canadians, Nesli) e Matteo Sandri (Rezophonic, Sananda Matreya), con la collaborazione di Ivan Rossi (Bachi da Pietra, Zen Circus, Virginiana Miller) e Raffaele Stefani (Gianna Nannini, Amor Fou, Morgan).
L’opener Dorian si colora di una magniloquenza malinconica ed incerta, tipica dell’adolescenza, mentre I giorni di Urano contro è un pezzo teso sulla percezione del cambiamento incipiente, con studiate incursioni di chitarra. La title track, ispirata alle immagini del fotografo francese Doisneau, è un pezzo d’impeto controllato, laddove Da uomo a uomo è una confessione dalle suggestioni marinare con oceanica apertura del refrain e bellissima chiusura puramente new wave. La stanza, primo pezzo composto dalla band lombarda, è orchestrato con perfetta alternanza di rabbioso intimismo e crescendo delle ritmiche. Di gioia e rivolta prende perfino una cadenza etnica, mentre Un figlio lo sa (classica dedica ai padri) e La città da costruire (pezzo d’amore) proseguono il racconto di un’interiorità tumultuante e della sua crescita sofferta. Tempo prendimi per mano afferma la maturità di una band che ha digerito i vari White Lies, Editors ed Interpol con la memoria storica della new wave italiana, dagli Scisma fino agli esperimenti più o meno recenti dei Bluvertigo. L’ultimo viaggio di Argo, invece, chiusura cupa ed altisonante, mostra l’abilità nel mischiare le acque di un afflato universale con la mitologia individuale, entro cambi di prospettiva che idealmente segnano una maturità compositiva ben lungi da una sofferta adolescenza.[MORE]
Tutti usciamo di casa dei MasCara affronta con coraggio un tema abusato, rinverdendolo con una linfa creativa che si propaga tanto all’intelligente sincerità dei testi, quanto alla ridiscussione di un’eredità musicale (la new wave) che in Italia sembra soffrire più travagli che sulla scena internazionale. Ma i MasCara, se dovessero crescere lungo questa strada, sapranno trasformare il trauma dell’uscita generazionale di casa in un’appassionante esperienza artistica.
Antonio Maiorino