Randagismo a Pentone: il sindaco lancia l'allarme
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Il problema randagismo è ormai presente e segnalato in ogni luogo, ma da qualche tempo nel nostro centro, Pentone, la situazione è arrivata al limite - questa la dichiarazione del sindaco, Vincenzo Marino, che a cadenza periodica si preoccupa di segnalare la presenza cospicua di randagi che stazionano senza fissa dimora.
Alle richieste finora prodotte non è mai seguita una vera risoluzione da parte delle autorità preposte. Se infatti con alcuni interventi sono stati “presi” solo alcuni dei tanti randagi, per il resto lo status quo è davvero preoccupante.
Circolano tanti randagi, che spesso in branco, diventano pure pericolosi perché aggressivi, seminando il panico tra la cittadinanza che convive con questa problematica non senza disagi.
L’art.12 della L. Regione Calabria n.41/90 attribuisce l’obbligo di catturare i cani vaganti e il dovere di prevenzione dal randagismo all’ASP, mentre al Comune spetta il solo compito di realizzare o comunque garantire la presenza di idonee strutture per il ricovero e la custodia temporanea dei cani.
“Come Comune di Pentone abbiamo in essere una Convenzione con struttura idonea per il ricovero e avviato collaborazioni con le associazioni che si occupano di adozioni. Negli ultimi mesi questa attività di adozione si è intensificata anche con buoni risultati, ma ad oggi la luce fuori dal tunnel non si vede” – ancora il primo cittadino.
I costi per la struttura idonea a cui aggiungere quelli per i rifugi con cui si sostengono questi randagi sono diventati insostenibili per un piccolo Comune, mentre all’orizzonte non si vedono situazioni migliorative.
Nonostante i tentativi lodevoli del Comune di Catanzaro e di altri enti per trovare soluzioni comuni, ad oggi la preoccupazione aumenta con l’aumentare di questo fenomeno e delle sue possibili conseguenze.
“Non vorremmo trovarci di fronte ad eventi tragici – aggiunge il sindaco – che di questo passo bisogna assolutamente scongiurare. Dobbiamo adottare velocemente delle soluzioni comuni tali da coordinare gli interventi e garantire la sicurezza delle nostre comunità e allo stesso tempo permettere a questi animali di trovare riparo in strutture idonee ai loro bisogni. Di sicuro non possiamo essere lasciati da soli e non possiamo fare tutto noi.”
Un grido di allarme che non può rimanere inascoltato perché esprime un disagio, evidenzia una preoccupazione e allerta rispetto ad un pericolo purtroppo non tanto latente.