Ra.Gi Onlus Catanzaro 30 dic. Alzheimer e Demenze Neurodegenerative
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CATANZARO 29 DIC. 2011 - Venerdì 30 dicembre a partire dalle ore 16.00 al Museo del Complesso Monumentale del San Giovanni su Corso Mazzini. Si tratta di un evento pensato dall’équipe della Ra.Gi Onlus e rivolto agli ospiti dello Spazio Alzheimer e Demenze Neurodegenerative, gestito dalla stessa associazione in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro. [MORE]
I pazienti affetti da demenza (morbo di Alzheimer e Parkinson soprattutto) e gli anziani del gruppo “Prevenzione”, che ormai da mesi stanno usufruendo delle terapie non farmacologiche messe a punto all’interno dello Spazio Alzheimer di via Fares, visiteranno la mostra “Divinità e Miti” di Ambrogio Lorenzetti, proposta al Complesso del San Giovanni.
“Di solito i pazienti affetti da Alzheimer sviluppano ciò che i medici chiamano ‘le quattro A’: ansia, aggressione, apatia e agitazione. Esse spesso vengono meno davanti alle grandi opere d’ arte e i pazienti si calmano”, spiega Giusy Genovese, psicologa della Ra.Gi. “Ciò che chiamano “memoria emozionale” si ravviva, riemergono sentimenti legati ad eventi e persone della loro vita passata. Perché l’arte ha questo effetto? Gli scienziati affermano, in base a recenti scoperte, che la maggior parte dei ricordi è conservata sotto forma di immagini e quindi non viene distrutta dall’Alzheimer.
“L’Alzheimer non porta via la memoria”, ha proseguito la Genovese”, i ricordi sono tutti là dentro; la parte del cervello danneggiata dall’Alzheimer è quella che da accesso alla memoria; è come mettere i ricordi nel portaoggetti”, conclude la psicologa, “e perdere la chiave; l’arte è quel qualcosa che riesce ad aprire il cassettino”. In America, ormai da diversi anni, si sta effettuando un’intensa collaborazione tra le cliniche che ospitano malati di Alzheimer e i grandi musei (il Museo delle Belle Arti di Boston, Museo delle Arti e delle Scienze di Bruce, a Greenwich, il Moma di New York). I musei hanno acconsentito a svolgere gli incontri di arte terapia nelle proprie gallerie, usando le loro collezioni come potente mezzo per risvegliare le menti danneggiate dalla demenza.
Per ora le visite si stanno concentrando sull’arte rappresentativa, in teoria quella che risulta stimolare più facilmente i ricordi e la narrazione. Dopo la visita al San Giovanni gli ospiti dello Spazio Alzheimer si recheranno a fare una passeggiata sul Corso Mazzini, accompagnati dagli operatori della Ra.Gi. Passeggiare è un'occasione per stare all'aria aperta, fare esercizio fisico e vedere paesaggi diversi. Molte attività e passatempi dei malati di demenza sono impediti o limitati dalla perdita di memoria, da problemi di concentrazione e difficoltà fisiche. Questo non ci autorizza, tuttavia, a considerare il malato come un relitto umano la cui vita non ha più senso. Un malato di demenza resta comunque una persona capace di provare sentimenti ed emozioni, capace di
scherzare, ridere e donare gioia a chi gli sta accanto. Proprio per questo all’interno dello Spazio Alzheimer i pazienti non vengono trattati come dei malati, ma come delle persone, degne di rispetto, di affetto e comprensione. Il movimento e l'attività fisica recano beneficio al malato di demenza in diversi modi: lo aiutano a rimanere indipendente, mantengono e stimolano le sue capacità mentali e fisiche, contribuiscono a fargli consumare le energie in eccesso e a facilitare il sonno notturno. Una passeggiata nel centro cittadino può fornire, inoltre molti stimoli sensoriali (uditivi, visivi, olfattivi). È stato dimostrato che la stimolazione sensoriale per le persone affette da demenza, può ridurre l'agitazione e irrequietezza, così come migliorare il sonno.