Quasi 400 mila esodati. Ma Fornero attacca l'Inps
Politica Lazio

Quasi 400 mila esodati. Ma Fornero attacca l'Inps

mercoledì 13 giugno, 2012

ROMA, 13 GIUGNO 2012 - È scontro tra l'Inps e il ministro Elsa Fornero sul numero di esodati. Le persone che in seguito ai piani di ristrutturazione aziendali e alla riforma pensionistica sono rimaste senza lavoro, quindi senza stipendio, e senza pensione non sono 65 mila, come previsto dal governo e dai decreti Milleproroghe e Salva Italia, ma 390.200. Circa sei volte tanto la cifra prevista per i cosiddetti salvaguardati.

A diffondere questa informazione è stata l'Inps, sostenendo che la relazione nella quale sono contenuti questi numeri era già stata presentata al governo prima che venissero approvati i decreti (che fissano proprio in 65 mila il numero dei “salvaguardati”) ai primi di giugno. Una cifra, quella diffusa dall'Inps, che si avvicina molto alle stime fatte più volte dai sindacati, che da mesi parlano di oltre 300 mila persone rimaste nel limbo degli esodati, a fronte delle cifre molto più basse fornite dal ministero.[MORE]

La diffusione delle cifre ha irritato il ministro Fornero, che ora chiede la testa dei vertici dell'Inps, sostenendo che i dati diffusi sono parziali e che, in ogni caso, quello dell'Inps è stato un comportamento molto grave. «Sono usciti dei documenti che contengono numeri parziali e non spiegati e questo non è mai una bella cosa», ha dichiarato Fornero. «Il ministro – ha aggiunto - non ha mai voluto dire che i numeri non debbano essere dati. Io dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati. E allora dare dei numeri così, su questioni che interessano molti italiani è molto improprio e deresponsabilizzante. Quindi questo è un episodio grave». Talmente grave che, secondo il ministro, sarebbe meritevole di licenziamento. «In un settore privato, questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici» ha dichiarato. «Siamo in un settore pubblico – ha aggiunto – ci sono le leggi, c'è il Parlamento e tutte queste procedure vanno rispettate». «Chi ha dato il documento lo ha fatto con dolo. Sono dati parziali e non spiegati. Sono mesi che chiedo una stima accurata. Il Governo ha promesso serietà e impegno mentre c'è qualcuno che invece della serietà e dell'impegno preferisce il gioco al massacro. Per esempio molte stime non sono esatte più di 60mila di quelle persone (tra le 390.200 del documento Inps) sono già in pensione o ci stanno andando quest'anno».

Le reazioni del mondo politico sono praticamente unanimi e tutte attaccano Fornero chiedendo maggiore chiarezza sulle cifre. «Persone, non numeri! Quando si parla di esodati dobbiamo renderci conto che dietro il dramma ci sono padri e madri di famiglia», ha dichiarato Alfano. «È troppo facile scaricate la responsabilità sui vertici dell'inps – sostiene invece Maurizio Lupi - dimenticandosi delle proprie. Mi dispiace però per il ministro, così non funziona. L'ho detto e lo ripeto: il governo chiarisca subito se le misure messe in campo garantiscono una soluzione giusta per tutti coloro che sono toccati da questo problema». Se il ministro chiede la testa dei vertici dell'Inps, dai partiti sono in molti a chiedere le dimissioni del ministro. Secondo Di Pietro «È deprecabile che un ministro in carica dia dei numeri diversi da quelli forniti dall'Inps, che è l'ente di riferimento ed è inammissibile che Fornero continui a giocare allo scaricabarile senza rendersi conto delle conseguenze e dei drammi sociali provocati dalle sue scelte».

Sulla stessa linea anche la sinistra, con Vendola che parla di uno «Sconcertante spettacolo governo tecnici». «Quando si tratta di tagliare ai ceti medi e popolari – sostiene il presidente di Sel – quando si tratta di intervenire sulla pressione fiscale del lavoro dipendente, quando si tratta di tagliare i servizi agli enti locali sono efficienti e rigorosi. La musica cambia quando occorre intervenire sulle grandi ricchezze, sui privilegi, sugli investimenti necessari per lo sviluppo, sull'affermare norme rigorose contro la corruzione. Ecco che allora diventano a volte titubanti o balbettanti o spesso pasticcioni. Se non arroganti come la ministra del Welfare, che ancora una volta sul dramma degli esodati non fa altro che collezionare brutte figure». Simili le reazioni di Paolo Ferrero (Prc), «Non solo la ministra Fornero ha consapevolmente e colpevolmente ridotto il numero degli esodati ma oggi ha anche la faccia tosta di dire che i vertici dell'Inps andrebbero sfiduciati: è lei che dovrebbe avere almeno la decenza di dimettersi. Siamo in presenza di un ministro che dà i numeri facendo un gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici: se ne vada!».

Serena Casu

(foto Agi)


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