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MILANO, 29 OTTOBRE 2013 - Solo qualche giorno fa l'Agenzia europea per l'ambiente ha dato l'allarme. La Lombardia sarebbe l'area più inquinata d'Europa, intossicata dall'inquinamento e dallo smog e governata da amministrazioni non in grado di agire per un cambiamento concreto. Accanto a questa situazione critica, però, fra i capoluoghi lombardi, fa capolino anche qualche buona esperienza.[MORE]
Le parole del presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine, sono chiare e denunciano: «Dal rapporto non emerge alcuna eccellenza lombarda come era invece negli anni ‘90. Se la qualità dell’aria è pessima, su altri parametri, come la mobilità o la gestione dei rifiuti, i nostri comuni si barcamenano nella mediocrità, chi meglio come Bergamo, chi peggio come Pavia».
In un quadro più che negativo, è Brescia a far tirare un piccolo sospiro di sollievo. Il capoluogo lombardo, infatti, ha costruito una rete di teleriscaldamento, introducendo un nuovo sistema di riscaldamento delle case attraverso l'acqua calda trasportata da tubi sotterranei. L'adozione del teleriscaldamento, consente agli utenti di abbattere in maniera netta i fumi nocivi delle vecchie caldaie e in Italia ha cominciato a diffondersi solo recentemente.
Anche sul teleriscaldamento, però, interviene di Simine, avvertendo che si tratta di «un sistema migliore delle vecchie caldaie per gli edifici energivori», ma che non dovrebbe essere «il vero obiettivo delle città oggi». Queste ultime, secondo il presidente di Legambiente, dovrebbero infatti preoccuparsi di «riqualificare i vecchi edifici per non sprecare più e consumare meno».
Valentina Vitali
(Foto: zeroemission.tv)