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L'AQUILA, 23 GENNAIO - Titti Postiglione, direttore dell'Ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione civile, parlando dalla Dicomac di Rieti ha affermato che la diga situata nel comune abruzzese di Campotosto deve essere monitorata.[MORE]
"Campotosto è un impianto importante. La diga già dopo il sisma del 2009 è stato oggetto di valutazioni. Esiste una procedura che dopo ogni sisma richiede controlli, ed è avvenuto ogni volta. L'allarme generato da alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi Rischi ci ricorda che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticità".
Poi ha aggiunto: "In linea teorica, se si dovesse svuotare velocemente comporterebbe effetti importanti. Ma questo è uno scenario di riferimento e, come ha detto la Commissione, non si tratta di un allarme immediato. Enel ha inteso procedere con un ulteriore svuotamento dell'invaso nell'ambito di questo contesto emergenziale".
Secondo Alberto Pizzi, professore di geologia all'Università di Chieti e Pescara, tecnici e scienziati dovranno "approfondire gli studi sulla faglia e sulla diga. E poi disegnare scenari precisi sui rischi per le località vicine, arrivando quasi fino a Teramo. Infine bisognerà pensare a svuotare la diga".
Pizzi non svuoterebbe però il lago di Campotosto, "perché avrei paura di rompere l'equilibrio della faglia in tensione e di scatenare io un terremoto. Però andrà fatto il prima possibile, appena ci saranno le condizioni. Di certo opterei per uno svuotamento cauto: lento e graduale".
Il professore ha espresso infine i suoi timori in seguito alle parole pronunciate dal presidente della Commissione Grandi Rischi: “La prima cosa a cui ho pensato è che ci sia stato un 'effetto L'Aquila', cioè che dopo il processo si tenda a evitare qualsiasi dichiarazione apparentemente 'rassicurante' e a seguire un profilo di maggior cautela".
Luna Isabella
(foto da evcamper.it)