Protesta degli insegnanti calabresi a Montecitorio contro la Riforma Scuola
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LAMEZIA TERME (CZ), 07 LUGLIO 2015 - Riparte la protesta degli insegnanti calabresi della provincia di Catanzaro e Cosenza per ribadire il no alla Riforma Renzi e impedirne l’ approvazione definitiva alla Camera. Per questo motivo gli insegnanti oggi ( 7 luglio), dalle ore 16 in poi, saranno a Roma a Montecitorio per bloccare una riforma incostituzionale e perciò non voluta dal 95% dei docenti che hanno dimostrato il loro dissenso diverse volte attraverso la partecipazione agli scioperi indetti dai sindacati, il blocco degli scrutini, i flash mob, boicottaggi Invalsi, manifestazioni di docenti e studenti, scioperi della fame, incatenamenti, lettere di protesta, inseguimenti di Ministri e sottosegretari, petizioni, documenti, mozioni collegiali, articoli inviati alla stampa, sit - in agli Uffici scolastici regionali e alle Prefetture. Tutto questo – secondo gli insegnanti calabresi - è stato rigorosamente censurato e, una manipolazione mediatica senza precedenti, ha deviato l'opinione pubblica dalla realtà dei fatti. [MORE]
Le pubblicazioni, contenute nel sito degli insegnanti (blog: http://insegnanticalabresi.blogspot.it/ ), spiegano «la vera ratio della riforma che parte da lontano – afferma Daniela Costabile, una delle referenti del coordinamento degli insegnanti calabresi, - e precisamente da TreElle, un'associazione nata a Genova nel 2001, no profit, che riunisce industriali, banche, associazioni cattoliche di potere, parte dell' accademia universitaria e il cui presidente è Attilio Oliva, ex presidente di Confindustria, uomo vicino alla Moratti e a Comunione e Liberazione. Oliva stesso – continua la Costabile - affermò nel 2014 che ‘la vera riforma è abbattere il monopolio dello Stato’. Immaginiamo che uno Stato allo sfascio, ostaggio delle banche europee, si tuffi nelle mani di un'associazione, ottenendo una copertura economica per la sua riforma della scuola, permettendo, in cambio, l'ingresso nel sistema scolastico di tutte quelle logiche aziendali private atte ad assicurare il massimo dei profitti ai soli noti. Immaginiamo – conclude - che un’associazione abbia fra i suoi obiettivi, quello di privatizzare la Scuola. Non a caso il Ddl, all'articolo 22, contiene deleghe in bianco».
1) Foto: Corteo insegnanti calabresi sul Corso Numistrano di Lamezia Terme
2) Foto: No Riforma Scuola
Lina Latelli Nucifero