Protesta contro Ztl a Napoli, per il sindaco c'è dietro la camorra?
Cronaca Campania

Protesta contro Ztl a Napoli, per il sindaco c'è dietro la camorra?

mercoledì 10 aprile, 2013

 NAPOLI, 10 APRILE 2013- Da qualche mese a questa parte, la solfa è sempre la stessa “Dietro la manifestazione di stamattina c'è la mano della camorra”, sottoscrive così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris alla luce dei fatti oggi. Cosa è successo questa mattina?
I commercianti del centro storico della città da alcune settimane sentivano l'esigenza di manifestare in tutta franchezza, la loro contrarietà alla Zona a Traffico Limitato che interessa alcuni tratti strategici: ovvero la Ztl del Mare, comprendente la riviera di Chiaia e il Lungomare Caracciolo, e quella di Via Duomo e Piazza Dante. Le ragioni della manifestazione, a detta dei commercianti sono puramente economiche, dato che dall'inzio della chiusura al traffico di queste strade, il calo delle vendite ha letteralmente messo in ginocchio i negozi partenopei. La serrata è iniziata dalle 9 circa di questa mattina, ma molti negozi e locali non hanno aderito alla manifestazione.[MORE]

I commercianti hanno percorso le principali arterie della città, da Via Toledo, Piazza Dante e Piazza del Plebiscito, passando per piazza Municipio, dove è presente la sede del Consiglio Comunale di Napoli. Lì si è scatenata la vera violenza con il lancio di petardi e scontri tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Lo scontro è stato molto violento, quando alcuni individui non ancora identificati da parte della polizia, hanno iniziato a far esplodere delle bombe carta proprio sotto il portone di Palazzo San Giacomo. La tensione è salita alle stelle e i manifestanti accompagnati dalla polizia hanno continuato il percorso fino all'inizio della Galleria prima di Piazza Vittoria, dove hanno aspettato il sindaco De Magistris per un colloquio, cosa che non ci è stata. In molti, sui principali social network hanno denunciato aggressioni e minacce per chi non voleva abbassare la serranda e continuare come ogni giorno la propria attività.

Infatti il primo cittadino partenopeo, ha lasciato una dichiarazione su Facebook con queste parole: “ Alcuni dispositivi di mobilità stanno funzionando bene e su di essi è presente anche un piano di rilancio e valorizzazione, a partire dal lungomare, mentre altri ancora stanno registrando difficoltà. Difficoltà coincidenti con una crisi del trasporto pubblico, regionale e cittadino, dovuta ai tagli nei trasferimenti da parte dello Stato e con una crisi economica devastante di cui Napoli è epicentro. Oggi infatti, - continua il sindaco- lo dico da cittadino e da napoletano, provo una grande amarezza perchè abbiamo assistito anche ad una sospensione del pieno diritto a manifestare che deve essere garantito ad ogni cittadino, a causa dell'infiltrazione di delinquenza comune e camorra all'interno della manifestazione. Lo dico pur non condividendo le ragioni della serrata poichè, soprattutto in questi giorni, abbiamo operato in direzione di un ascolto delle esigenze dei cittadini e di una risposta da dare loro, come dimostrato dalla delibere approvate sulla mobilità e la Riviera di Chiaia. E' evidente che l'amministrazione distingue le due anime della protesta, continuando a rilanciare l'appello a tutte le forze sociali sane e democratiche perchè si lavori insieme, responsabilmente, in un momento difficilissimo, nell'esclusivo interesse di una città che, da due anni, stiamo amministrando senza risorse cercando di garantire una tenuta sociale così compromessa dalla crisi e dalla contrazione del lavoro.”

Tra i veri responsabili della violenza di oggi, secondo il sindaco, ci sono criminali e deliquenti pronti a strumentalizzare anche una serrata pacifica e ragionevole come questa. Ma per quanto ancora dietro la città di Napoli dovrà essere pronunciata la parola CAMORRA?

 

Nicoletta de Vita


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.