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COSENZA, 23 DICEMBRE 2012- Le festività natalizie interrompono il ciclo di udienze quindicinali del processo penale “Marlane Marzotto”, istruito presso il tribunale di Paola grazie alle lotte ultradecennali dello SLAI Cobas locale e nazionale. Ultima udienza del 2012 è stata quella di venerdì 21 dicembre, caratterizzata dall’assenza di pubblico anche a causa del particolare periodo dell’anno; al nostro fianco Medicina Democratica, protagonista indiscussa delle lotte nazionali a tutela della salute.
Alla sbarra tre dei dodici imputati, Lomonaco, Cristallino e Comegna, superstiti dei quindici dirigenti e tecnici iniziali rinviati a giudizio per omicidio colposo e disastro ambientale. L’udienza è stata caratterizzata da momenti poco edificanti, ad iniziare dall’audizione del primo teste fresco d’intervento per la riduzione della massa tumorale. L’ex operaio già addetto all’impianto di depurazione è stato sottoposto al fuoco incrociato degli avvocati della difesa, senza riguardo alcuno per l’irreversibilità del male e per le condizioni di criticità, essendo questi alla seconda prova dato che la prima era abortita per palese impossibilità a proseguire.
La replica la si è avuta col secondo teste già tecnico addetto alla manutenzione degl’impianti e anche questo con patologia irreversibile. E’ stata una vera e propria tortura senza che alcuno spendesse una parola in sua difesa. Gli è stato chiesto insistentemente di descrivere il suo calvario, le caratteristiche del linfoma alla spina dorsale, i cicli di chemioterapia ai quali è stato sottoposto, la descrizione dell’ambiente di lavoro e il numero di sigarette fumate nonchè il numero di bicchieri di vino consumati a pranzo e a cena: la logica conclusione è stata un pianto dirotto, mentre tra gli avvocati serpeggiavano stupidi risolini di commiserazione. Il presidente, sempre pronto a commentare la scarsa conoscenza dell’ italiano, non si è sprecato nel difendere il decoro delle persone chiamate a deporre, non lo ha fatto il PM e neppure gli avvocati dell’accusa: e ciò è molto triste.
Dei convocati ben cinque erano assenti giustificati perché deceduti, potrà sembrare una nota di colore ma se le premesse sono queste… Ben diversa la deposizione della co-fondatrice dello SLAI Cobas locale e sottoscrittrice dalla prima ora di tutte le denunce alla Marzotto, determinata nel rispondere alle domande oziose avendo esse quale oggetto spesso il proprio coniuge già sentito. La “perla” è stata l’ennesima rettifica del presidente quando la teste ha riferito di aver denunciato “all’azienda” corretta dal nostro con “l’azienda” mettendo l’inciso sulle difficoltà linguistiche dei testi, ma suscitando almeno stavolta nei suoi confronti i commenti ironici del parterre. Prossime udienze fissate per l’11, 18 e 25 gennaio, ancora di venerdì e lo SLAI Cobas ci sarà, come sempre. [MORE]
Comunicato stampa SLAI COBAS COSENZA