Primo Maggio, sindacati a Pozzallo. Camusso attacca Renzi: «Il problema è un uomo solo al comando»
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POZZALLO (RAGUSA), 1 MAGGIO 2015 - In occasione del Primo Maggio anche quest’anno i sindacati confederali hanno convocato la loro manifestazione nazionale. Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dinanzi a 30mila persone che hanno affollato piazza delle Rimembranze ed il corso del lungomare.
Titolo di questa edizione "La solidarietà fa la differenza", un modo per sottolineare non soltanto l’importanza del Primo Maggio come monito per la tutela ed il rispetto dei lavoratori, ma anche quelle migliaia di persone che tentano di lasciare il continente africano per giungere nelle coste italiane. E non a caso è stata scelta Pozzallo come sede dell’odierna manifestazione.
«Abbiamo scelto Pozzallo - ha detto la segretaria di Cisl Anna Maria Furlan - per ringraziare i cittadini e le cittadine di questo paese e di tutta la Sicilia, che stanno dando un esempio straordinario di accoglienza, di solidarietà, di fratellanza, che deve essere seguito da tutta l'Europa. Dall'altra sponda del Mediterraneo - ha proseguito - muoiono ogni giorno milioni di uomini, donne, bambini per fame, guerra, terrorismo dell'Isis, noi come Europa dobbiamo essere pronti ad accoglierli, a dare loro rifugio e un futuro. Quindi una politica internazionale per la pace, ma anche accoglienza per i profughi».
Sul grande palco infine è stato il turno della segretaria generale di Cgil, Susanna Camusso, la quale durante il suo discorso ha duramente attaccato il premier Matteo Renzi: «La paura va combattuta, serve un piano di risanamento del Paese per creare lavoro. Il problema è un uomo solo al comando. C’è solo la propaganda si chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione». Sempre in merito al tema lavoro la segretaria della Cgil ha detto: «Abbiamo bisogno di un Parlamento che possa decidere, di essere autonomi. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, che è dignità e libertà, liberta di scegliere. La dignità del lavoro che rende libere le persone», «Non ne possiamo più - ha affermato ancora la Camusso - che si divida sempre, i lavoratori dai lavoratori, i precari dai precari».
Nel suo intervento la Camusso, durante le battute iniziali, ha fatto riferimento all'Expo che si inaugura oggi a Milano. «Vorremmo che i tanti popoli che vanno all'Expo, a cui guardiamo - ha detto -, non neghino però lo sguardo a chi cerca asilo e libertà, perché ai tanti che potranno comprare il biglietto non possiamo dire che ci sono due mondi che non si guardano. Quell'Expo sarà comunque in un Paese bagnato dalle acque del Mediterraneo - ha aggiunto -. Vogliamo ricordare a tutti noi, ai cittadini di Italia, che siamo gli stessi che sono andati per il mondo, chiedendo asilo, rispetto, riconoscimento».[MORE]
Al termine della manifestazione i tre segretari confederali si sono diretti verso il mare per gettare in acqua una corona di fiori in memoria dei tanti migranti morti nel Mediterraneo.
(Immagine da palermo.repubblica.it)
Giovanni Maria Elia