Primarie Pd, per Orlando rinvio è improbabile
Politica Lazio

Primarie Pd, per Orlando rinvio è improbabile

venerdì 3 marzo, 2017

ROMA, 3 MARZO - Intervenuto al videofuorum di Repubblica.it, il ministro della Giustizia Andrea Orlando si è espresso sulla ipotesi ventilata nelle ultime ore di spostamento delle primarie Pd, decise e previste per il 30 aprile. Una data che aveva sostanzialmente accolto anche i timori e le richieste della minoranza, concretizzandosi rispetto a quella del 9 aprile, gradita all’ex premier e segretario, Matteo Renzi.[MORE]

Il guardasigilli, in campo per la conquista della segreteria Pd in una partita che lo vedrà affrontare lo stesso Renzi ed il governatore pugliese Michele Emiliano, si esprime così sull’ipotesi rinvio: «Mi sembra difficile ipotizzare un rinvio delle primarie. In ogni caso fornisco il massimo della disponibilità a gestire insieme questo passaggio difficile. Non ho alcun interesse a speculare» - conclude Orlando, in riferimento alle domande rivoltegli sulla complessa vicenda Consip, che vede peraltro coinvolti il ministro dello Sport Luca Lotti e Tiziano Renzi, padre dell’ex premier.

Molto duro invece sullo stato del Pd: «Vedo il Partito Democratico a rischio» – ammette Orlando – ricordando agli elettori i propri obiettivi: «Io non voglio fare la sinistra del Pd, ma fare in modo che non salti questo progetto». Un progetto in crisi, ridotto a «votificio» in alcune realtà territoriali.

Orlando chiarisce poi il concetto di risalita rispetto agli ultimi mesi: «Avevo sconsigliato il Congresso, perché conosco le dinamiche e lo stato del Partito Democratico in questa fase. Avrei ritenuto più opportuno una conferenza programmatica». Orlando sarà in campo in vista di «una ricostruzione di un progetto unitario» dopo il fallimento del referendum di dicembre e la scissione di una parte della minoranza con il neo Movimento Democratici e Progressisti.

Sul caso tesseramenti, Orlando ammette il problema: «C’è un problema generale di come è stato costruito il partito. Ci sono persone che detengono partiti di tessere». E sulla questione ‘votificio’ promette: «Se ci sono situazioni di scarsa chiarezza, non presenterò mie liste».

Sul tema delle primarie, piuttosto calcato dal guardasigilli, arriva la bacchettata anche nei confronti di Massimo D’Alema: «Se ne è parlato nella competizione Franceschini-Bersani in cui vinse Bersani e le regole non sono state cambiate. D’Alema si sveglia tardi, ha avuto la possibilità in maggioranza di ottenere queste modifiche e non si fecero». Sarebbero insomma servite modifiche, ora impossibili da attuare in vista dell’imminente competizione. Perché la sfida elettorale all’interno del Pd è ormai entrata nel vivo.

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


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