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LISBONA, 21 GIUGNO – Il terribile incendio che ha devastato Pedrogao, nel Portogallo centrale, è stato praticamente domato. A dare l’annuncio, dopo giorni di intensa battaglia contro le fiamme, le autorità portoghesi. Sembrerebbe inoltre sotto controllo anche un altro rogo, nei pressi di Gois, sempre nella parte centrale del Paese.[MORE]
Superata la fase critica, i pompieri sono ora impegnati nelle cosiddette operazioni di stabilizzazione, necessarie ad evitare il possibile riaccendersi di nuovi roghi nelle stesse aree.
Spente le fiamme, è ora tempo di bilanci. Il comandante della protezione civile di Lisbona ha dichiarato che sono all’incirca 30mila gli ettari di vegetazione distrutti o gravemente danneggiati dall’incendio di Pedrogao. Numeri sconcertanti, che fanno il paio con il triste bilancio delle vittime dei roghi.
Sono infatti 64 le persone decedute a causa degli incendi, ed oltre 200 i feriti. Restano ancora complesse le identificazioni dei cadaveri, resi irriconoscibili dalle fiamme. Solo metà delle vittime, infatti, ha adesso un nome ed un volto.
Gran parte degli uomini coinvolti nel rogo (47) erano di passaggio su quella che ormai è stata ribattezzata la “strada della morte”, la statale 236, da giorni al centro di polemiche. Scelta da molti automobilisti perchè più sicura rispetto alle vie interne, si è infatti rivelata fatale, anche a causa dell'interruzione delle comunicazioni che ha impedito di diffondere rapidamente l'allarme.
E mentre proseguono le operazioni nell’area, si infittisce anche il giallo sul Canadair impegnato nei soccorsi che sarebbe precipitato nella giornata di ieri dei pressi di Pedrogao. La stampa portoghese ha infatti affermato che si tratterebbe di un velivolo spagnolo, mentre El Pais ha dichiarato in un articolo che l’aereo apparterrebbe alle squadre di soccorso lusitane.
Né il segretario di stato agli interni di Lisbona, Jorge Gomes, né il capo della protezione civile hanno comunque confermato la notizia. Squadre di soccorso si sarebbero già recate sul posto.
Paolo Fernandes
Foto: gds.it
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