Pompei, nuovo crollo nella casa del Tiburtino
Cronaca Campania

Pompei, nuovo crollo nella casa del Tiburtino

giovedì 22 dicembre, 2011

POMPEI ( NAPOLI ), 22 DICEMBRE 2011 – Perde un altro pezzo il nostro patrimonio storico – artistico. Un altro crollo ha interessato la Casa di Loreio Tiburtino negli scavi di Pompei. È caduto uno dei pilastri del pergolato esterno, questo quanto è stato comunicato oggi dalla soprintendente speciale per i beni Archeologici di Napoli e Pompei. Si è potuto constatare quanto successo grazie ad una verifica mentre, sul luogo in questione, è in corso un sopralluogo con l’ausilio delle forze dell’ordine.[MORE]


La casa detta di Loreio Tiburtino appartenne ad D. Octavio Quartus come dimostra l’anello-sigillo rinvenuto presso l’ingresso della stessa. Composta da due parti che comprendono l’impianto originario e la parte ristrutturata dopo il 62 d.C. rappresentata in particolar modo dal giardino immerso nel verde in cui figurano diversi specchi d’acqua, edificato ad imitazione delle dimore che si trovavano fuori città.
Nel novembre scorso, dopo i ripetuti crolli che hanno colpito diverse costruzioni degli Scavi e le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, il Commissario europeo Johannes Hahn ha evidenziato come priorità la messa in sicurezza del sito con lo stanziamento di 105 milioni di euro provenienti da fondi Poin. Sulla base di queste dichiarazioni e con la futura disponibilità di soldi provenienti dall’Ue l’allora segretario generale Roberto Cecchi, attualmente sottosegretario del ministero dei beni culturali, ha presentato il piano per il restauro di Pompei. Il progetto, finanziato appunto con quei 105 milioni provenienti da fondi europei, è articolato in cinque fasi di intervento. La prima fase sarebbe dovuta partire, secondo l’annuncio fatto dal commissario Ue, nella primavera del 2012 ma il neo ministro Lorenzo Ornaghi ha,pochi giorni fa, spostato la data d’inizio degli interventi all’autunno del 2012. Causa di questo rinvio i tempi tecnici dovuti all’espletamento delle gare europee. Per restaurare il grande parco che si estende su 65 ettari di terreno, 45 dei quali scavati per un totale di 15 mila edifici, secondo quanto programmato si parte dal piano denominato “ Della conoscenza “, ovvero rilievi e verifiche accompagnate da un’ indagine idrogeologica effettuati per conoscere l’effettivo stato in cui si trovano tutti gli edifici che occupano l’area.


 Primo obiettivo degli interventi è quello della messa in sicurezza degli edifici anche per metterli al riparo dalle intemperie. Prenderà di seguito il via il “ Piano delle operè “ il cui obiettivo è il restauro, anche preventivo, degli edifici per una spesa prevista di 85 milioni di euro. Alla fine del 2012 si prevede di dare il via al “ Piano della fruizione e della comunicazione “ che dovrebbe terminare entro il 2015 e il cui scopo è quello di rendere l’area degli scavi più accogliente per i visitatori fornendo maggiori informazioni e una guida che li segua passo dopo passo attraverso tutto l’itinerario. Tra gli obiettivi da raggiungere anche quello del potenziamento delle presenze. Ultimamente si è registrata una flessione del flusso turistico nel 2010, con un calo di circa 200 mila presenze rispetto al picco del 2007.


 La salvaguardia del nostro patrimonio storico – artistico è fondamentale. Non dimentichiamoci che è l’Italia la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista Unesco  dei patrimoni dell’umanità. Testimonianza questa del valore che il nostro paese custodisce e che lo rende davvero unico al mondo.
Daniela Dragoni
 


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