Poletti rincara la dose: ridurre le vacanze scolastiche e promuovere il lavoro estivo volontario
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ROMA, 12 APRILE 2012 - In Europa, l'anno scolastico termina in genere tra la fine di maggio e la seconda metà di luglio. Attorno a metà giugno è il periodo in cui iniziano le vacanze nella maggior parte dei Paesi.[MORE]
La loro lunghezza varia significativamente tra Stato e Stato: da un minimo di 6 settimane in alcuni lander tedeschi, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito (Inghilterra e Galles) e Liechtenstein, fino alle 13 settimane della Lettonia, dell'Italia e della Turchia. Di solito sono ovviamente più brevi nei Paesi in cui sono previsti periodi senza scuola più frequenti e più lunghi durante l'anno. I dati variano tra le primarie e le secondarie, dove ci sono meno giorni di vacanza.
'Tre mesi di vacanze a scuola sono troppi' secondo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Un sondaggio dell’ ANSA stima che il 62% dei lettori che ha espresso il proprio parere in merito ha risposto no. Dopo la volontà del ministro di ridurre le vacanze scolastiche, Poletti ritorna ai microfoni dell'Intervista di Maria Latella sulla polemica di mandare a lavorare gli studenti durante le vacanze estive: "Sono favorevole a che nei progetti di alternanza fra scuola e lavoro gli stage lavorativi possano essere fatti anche d'estate, se è una scelta volontaria”. "Bisogna incominciare a far capire ai giovani cosa sia il lavoro e cosa sia un'impresa" ha aggiunto. Per quanto riguarda il Def, il ministro ha detto che va destinato il tesoretto alle situazioni di indigenza. "Credo che il nostro Paese - ha aggiunto - abbia bisogno di un intervento sulla parte più debole della società". "Un mese di vacanza va bene. Ma non c'è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato - ha ipotizzato il ministro del Lavoro - a fare formazione. Una discussione che va affrontata": con queste parole Poletti aveva già proposto di destinare un mese di vacanza per la formazione. Proposta che suscitò non poche polemiche.
Qualcuno, leggendo tra le righe, ha visto dietro le parole del ministro Poletti un disegno politico per sfruttare gratuitamente il lavoro dei giovani. Ma il ministro Giannini, da Madrid, ha chiarito: "I temi che Poletti tocca sono stati oggetto di analisi anche nel lavoro sul Ddl Scuola, all'articolo 4 comma 3 prevediamo esplicitamente che l'alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche". Fare esperienza di lavoro durante la scuola è utile non solo per diminuire la dispersione e facilitare l'inserimento immediato nel mondo del lavoro, ma anche per orientare le scelte di chi andrà all'università". I presidi hanno colto l'occasione della "querelle" per rilanciare una delle loro battaglie.
Il Codacons é assai perplesso, invece, per il riferimento di Poletti all'impegno lavorativo dei ragazzi nel periodo di vacanza: "Più che spingere gli studenti a lavorare d'estate, il ministro dovrebbe spingere le aziende ad assumere giovani e creare occupazione, attraverso provvedimenti specifici". Il timore della Cgil è che il ministro Poletti attraverso i decreti attuativi del Jobs Act, stia facendo "una riforma dell'apprendistato che dequalifica l'alternanza scuola lavoro e i percorsi formativi in obbligo di istruzione". Sulla stessa lunghezza d'onda le associazioni studentesche che definiscono "allucinanti" e "deliranti" le parole di Poletti. "Sembra voler invitare gli studenti a lavorare d'estate, preferendo lo sfruttamento alla formazione", chiosa Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti.
Luna isabella
(foto da infooggi)