Pino Daniele, primi risultati dell'autopsia: morte per insufficienza cardiaca
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NAPOLI, 08 GENNAIO 2015- Morte per insufficienza cardiaca. E’ questo l’esito dell’autopsia effettuata oggi sul corpo di Pino Daniele presso l’obitorio comunale di Napoli. L’esame, cominciato intorno alle 12 nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli, presidiato da forze di polizia e Digos, è stato eseguito dai consulenti nominati dalla procura di Roma, Vittorio Fineschi, Giorgio Bolino e Giuseppe Ambrosio, affiancati dai periti Luisa Regimenti e Enrico Marinelli, scelti dalla ex moglie del cantante, Fabiola Sciabarrasi. Non sono stati effettuati esami tossicologici perché non richiesti dalla procura. [MORE]
L’esame autoptico ha confermato che il cantante soffriva di una cardiopatia cronica e ha riscontrato esiti di pregressi interventi di rivascolarizzazione miocardica.
"L'autopsia ha evidenziato quello che ci aspettavamo sulla pregressa malattia: una cardiopatia importante ed una condizione di compenso funzionale precaria" , ha commentato il professore Enrico Marinelli, presente, insieme alla dottoressa Luisa Regimenti, in qualità di consulente della moglie del musicista. I due esperti hanno definito l'autopsia eseguita oggi come "un'attività interlocutoria che non può dare risposte definitive". Pertanto, per avere risposte complete, si sono resi necessari "ulteriori accertamenti sui prelievi con esami istologici e di altra natura".
Questi ultimi verranno completati entro 60 giorni e saranno consegnati ai magistrati della capitale nelle prossime settimane.
I consulenti hanno, inoltre, confermato che la salma del musicista sarà cremata ma al momento non è possibile stabilire con precisione quando.
Intanto, Achille Gaspardone, cardiologo che aveva in cura Pino Daniele, ai microfoni della trasmissione Mix24 su Radio 24, ha dichiarato di non aspettarsi molto dall’autopsia:
"Stava sufficientemente bene quando mi ha chiamato, poi tutto è precipitato. Non mi aspetto molto dall'autopsia. Domenica quando mi ha chiamato mi ha detto che aveva una sensazione di malessere. Era molto sensibile e attento, aveva un senso di malessere, questo si'. Non mi ha trasmesso ansia di una situazione più grave del solito. Non particolarmente, era già successo parecchie altre volte in vent'anni. Ho parlato sia con lui che con la compagna e gli ho consigliato di chiamare l'ambulanza per essere portato al primo centro medico, che non è detto che sia il migliore centro medico, però questa è la prassi. Credo che abbia chiamato e poi disdetto perché lui stava sufficientemente bene, era piuttosto stabile e preferiva andare in un ambiente dove era ben conosciuto e seguito da tanti anni, poi tutto è precipitato come può succedere nei casi di una forma di ischemia miocardica. Personalmente non credo che l'autopsia potrà dire qualcosa di più su questa tragedia, aspettiamo i dati"
La Procura di Roma, in collaborazione con quella di Grosseto, ha accertato la chiamata al 118 di Amanda Bonini, compagna del cantante, e che la corsa in auto verso la Capitale è durata meno di un’ora. La sera del 4 gennaio, i medici, una volta arrivati nella zona del casale dove viveva il musicista, contattarono nuovamente i familiari, i quali, però, fecero sapere che si sarebbero recati con mezzi propri a Roma dal cardiologo di fiducia del cantante.
Nel frattempo, l’indagine per omicidio colposo, affidata ai procuratori aggiunti Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone, continua, per verificare se, dopo essere stato colto da malore, sia stato effettivamente il cantante stesso a chiedere di essere accompagnato a Roma, dove era in cura.
Il procedimento è, al momento, contro ignoti.
[foto:spazionapoli.it]
Antonella Sica