PIL: ottavo calo consecutivo. Ma per Giovannini «recessione finita»
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MILANO- 06 AGOSTO 2013 – Ottavo ottavo calo trimestrale consecutivo per il Pil italiano, «una situazione mai verificatasi a partire dall’inizio delle serie storiche comparabili, nel primo trimestre del 1990». A dichiararlo l’Istat, che oggi ha diffuso i dati che evidenziano una contrazione - nel secondo trimestre del 2013 - del prodotto interno lordo di un altro 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012.
«Nel secondo trimestre il Pil avrà ancora un segno meno, ma nel terzo e nel quarto si potrà avere un segno positivo», ha sostenuto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini a Radio Anch’io, aggiungendo che: «A quel punto potremmo dire che la recessione che ormai dura da due anni è finita». [MORE]
Nello specifico, secondo quanto è stato rilevato dall’Istat, la flessione del Pil - già acquisito a metà anno per il 2013 - è pari dell'1,7%, superando la previsione fatta dal governo che - nelle stime ufficiali – aveva stimato una contrazione dell'1,3%. Inoltre, il calo è stato registrato in tutti i settori di attività economica che contribuiscono al Pil. È da evidenziare nel secondo semestre dell'anno la flessione dell'agricoltura – primo calo dal terzo trimestre 2012 - insieme a industria e servizi.
In merito alla produzione industriale - pur essendo aumentato a giugno dello 0,3% - a giugno 2012, il dato (corretto per gli effetti di calendario) continua ad essere negativo: -2,1%, la ventiduesima flessione tendenziale consecutiva, mentre - sul trimestre precedente - l'indice si riduce dello 0,9%.
DETTAGLIO SETTORI - A giugno, a supportare la crescita congiunturale: i beni intermedi (+1,6%) e strumentali (+1%). in calo beni di consumo (-1,2%) ed energia (-0,1%). Per quanto concerne i singoli settori - rispetto a giugno 2012 – maglia rosa per il settore Auto (+7,4%), con una media però nel semestre del -6,4%. Si difendono bene anche: prodotti farmaceutici (+2,8%), mezzi di trasporto (+2,2%) e computer, elettronica ed ottica (+1,5%). Maglia nera per coke e prodotti petroliferi (-7,2%). Male anche energia elettrica e gas (-6,9%), legno, carta e stampa (-5,1%).
(fonte: Il Messaggero)
Rosy Merola