Piazza Affari, Resoconto (03/03/14). La crisi in Ucraina trascina in basso anche il Ftse Mib: -3,34%
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MILANO, 03 MARZO 2014 – La crisi russo-ucraina trascina in basso i principali listini europei. Sprofonda il Ftse-Mib che conclude la seduta registrando un pesante -3,34% a 19.760 punti. Evidenti le perdite anche delle consorelle europee: Londra (-1,49%), Parigi (-2,66%), Madrid (-2,33%), Zurigo (-2,29%). Mosca viene punita dagl’investitori, termina gli scambi a +12,01%. Lo spread tra i Btp e il Bund ha chiuso in progresso a 190 punti base dai 185 della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è di 3,45%. In rialzo i prezzi del petrolio: Brent e Wti hanno guadagnato rispettivamente 2,12% a 111,38 dollari e 2,02% a 104,66 dollari.
SGUARDO MACROECONOMICO - «Troppo presto per dire missione compiuta, i cittadini soffrono dell'aggiustamento, la disoccupazione è ancora troppo elevata, gli Stati devono correggere gli squilibri, ma si può disegnare un consolidamento amico della crescita mentre le riforme rafforzeranno il potenziale», ha sostenerlo Mario Draghi al Parlamento Ue, il quale aggiunge: «L'Eurozona sta andando nella giusta direzione, il bicchiere è mezzo pieno. Contrariamente al pallido quadro che molti dipingono, la zona euro è in una forma migliore rispetto all'inizio della legislatura di questo Parlamento».[MORE] Intanto per il premier Renzi, in una letta ai sindaci d’Italia: Stiamo affrontando il momento più duro della crisi economica. Il più difficile dal punto di vista occupazionale. Ma dalla crisi non usciremo semplicemente con una ricetta economica. No, si esce con una scommessa sul valore più grande che un Paese può incentivare: educazione, educazione, educazione». E i dati diffusi dall’Istat non fanno che sottolineare, ancora una volta, la situazione difficile in cui permane da anni l’Italia: il Pil italiano nel 2013 si è contratto dell'1,9%, scendendo leggermente al di sotto del livello registrato nel 2000 (-1,7% le previsioni ufficiali del governo). Inoltre, lo scorso anno il deficit si è attestato al 3%, mentre il debito pubblico ha toccato un nuovo record storico salendo al 132,6%.
PIAZZA AFFARI – La crisi che si sta consumando in Europa dell’Est, incide – soprattutto – sui titoli di società con rapporti economici con l’Ucraina. Male, quindi, con Buzzi unicem (-8,08% a 13,88 euro) e Unicredit (-6,16% a 5,41 euro), Cementir (-10,90% a 5,56 euro). Segno meno anche per Eni (-1,77%) e Saipem (-1,76%).
Rosy Merola