Piano di emergenza per evacuare italiani dal Sudan mentre la tensione rimane alta
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È stato predisposto un piano di emergenza per evacuare i cittadini italiani rimasti in Sudan, in seguito ai recenti scontri che hanno causato oltre 400 morti e l'instabilità del paese.
La premier Giorgia Meloni ha presieduto una riunione con i rappresentanti delle forze armate e dei servizi di sicurezza per organizzare l'evacuazione dei cittadini italiani, che si troverebbero ancora a Karthum, mentre altri 19 sono stati già messi in sicurezza in Egitto. L'Italia, insieme ad altri paesi occidentali, sta organizzando l'evacuazione tramite velivoli militari che sono già a Gibuti.
Tuttavia, non è ancora chiaro da quale aeroporto partiranno i cittadini stranieri in quanto tutti gli aeroporti sembrano essere sotto il controllo dei ribelli delle RFS. Nel frattempo, nella notte il personale dell'ambasciata americana a Karthum e le loro famiglie sono stati evacuati mediante elicotteri in una località segreta in Etiopia.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che l'evacuazione militare del personale dell'ambasciata statunitense in Sudan è stata completata ed ha chiuso la missione statunitense a Khartoum a tempo indeterminato. Tuttavia, i combattimenti in Sudan continuano ad aumentare la tensione e il rischio di collasso della nazione, con possibili conseguenze ben oltre i suoi confini.
La situazione in Sudan è ancora molto critica e l'evacuazione dei cittadini stranieri rimane una priorità per molti paesi, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti. Nonostante i tentativi di organizzare l'evacuazione, tutti gli aeroporti sembrano essere sotto il controllo dei ribelli delle RFS, rendendo difficile la partenza dei cittadini stranieri. Tuttavia, gli sforzi continuano per garantire la loro sicurezza e la loro evacuazione il più presto possibile.
La comunità internazionale continua a seguire da vicino gli sviluppi della situazione in Sudan e a chiedere la fine della violenza e della instabilità nel paese. L'Onu ha espresso preoccupazione per il crescente numero di vittime e ha chiesto un dialogo politico inclusivo per risolvere la crisi. Anche l'Unione Africana ha espresso preoccupazione per la situazione in Sudan e ha chiesto il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
In conclusione, la situazione in Sudan rimane estremamente tesa e in evoluzione. Gli scontri violenti tra le forze governative e i ribelli delle RFS hanno causato un alto numero di morti e la situazione continua a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini stranieri presenti nel paese. La comunità internazionale sta facendo il possibile per organizzare l'evacuazione dei cittadini stranieri e chiede la fine della violenza e un dialogo politico per risolvere la crisi in modo pacifico e duraturo.