Pensioni: Renzi, ok in pochi mesi. In stabilità limite contante sale a 3000 euro
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ROMA, 13 OTTOBRE 2015 - Tempi certi e dialogo sulle pensioni. Limite utilizzo contanti per rilanciare i consumi. La promessa di agire sull'Irpef nel 2016. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervistato da Rtl 102.5 torna a parlare della legge di stabilità e della politica economica del governo. [MORE]
Pensioni. Dopo la notizia di ieri dello slittamento al 2016 della flessibilità in uscita dal lavoro che ha fatto infuriare i sindacati, il presidente del Consiglio Matteo Renzi garantisce di intervenire “nel giro di pochi mesi”, ma “non in modo raffazzonato”. Anche perché il governo è stato chiaro: per il momento mancano le risorse per finanziare la misura. “Se riesci ad avere contezza dei numeri riesci a fare un intervento su cui poi non rimetti le mani”, è il ragionamento di Renzi.
“Sono molto preoccupato di non fare pasticci: in passato si sono combinati dei danni giocando sulla pelle delle persone e si pagano ancora oggi le conseguenze che ammontano a qualche decina di miliardi di euro. Adesso preferisco aspettare tre mesi”. Prima di intervenire, spiega, “faremo partire con l'Inps un grande lavoro di coinvolgimento degli interessati perché vogliamo ascoltare quella fascia di persone in procinto di andare in pensione e avere una stima di quante sono. Ne ho parlato anche con Boeri. Ne parlerò con Poletti”.
Contanti. Renzi ha poi annunciato di voler proporre in Parlamento di portare il limite dei pagamenti in contante da 1.000 a 3.000 euro. “É un piccolo gesto per incentivare i consumi”, sostiene Renzi. “L'evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in legge di stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3000 euro in contanti, lo si faccia, naturalmente è tutto tracciato. Chi fa il furbo lo stronco ma i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito...".
Una polemica velata al governo Monti: “In passato si è fatta una grande battaglia contro l'evasione e sono assolutamente d'accordo. Ma non sono d'accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le gazzelle della finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade".
Meno tasse. "Gli 80 euro - assicura il premier parlandone e citando il bonus per i dipendenti - rimangono anche l'anno prossimo, rimangono per sempre. Sono una misura acquisita". Poi le promesse: l'intervento "sull'Irpef nel 2018" e “un intervento serio sulle partite Iva, con un'azione sul regime dei minimi".
Contratti. Sui contratti senza accordo "o interverranno sindacati e Confindustria o intervengono Parlamento e governo" "Se loro non si mettono d'accordo interveniamo noi. Ma spero che si mettano d'accordo", aggiunge. Stesso discorso su una legge per la rappresentanza sindacale: "Se non c'è accordo tra sindacati e imprese, siamo pronti a intervenire sulla legge della rappresentanza: è sacrosanto il diritto di sciopero ma non può essere che ogni venerdì si alza una sigla e dice 'blocco la città'. Se non c'è una percentuale minima il trasporto pubblico non me lo blocchi".