Pelillo e Mazzarano su caso Ilva

Gianluca Teobaldo
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TARANTO, 22 NOVEMBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) Il complesso impegno per il risanamento ambientale dell'Ilva presuppone un grande sforzo di unità e collaborazione istituzionale. La recente polemica tra il Presidente Nichi Vendola e il subcommissario Edo Ronchi non va nella direzione auspicata. Le divergenze e le contrapposizioni su quanto di utile è stato fatto dalla Regione Puglia in questi anni o su quanto di straordinariamente significativo il Governo ed il Parlamento stanno facendo per Taranto, ci sembrano non solo inutili ma oltremodo dannose.

Solo pochi giorni fa, il Parlamento ha licenziato il quarto intervento legislativo straordinario in favore di Taranto e dell'ambientalizzazione dell'Ilva e - molto probabilmente - nelle prossime settimane il Governo proporrà per la conversione in legge un quinto decreto. Non riconoscere questa grande attenzione, dopo 50 anni di niente, facendo prevalere su tutto il posizionamento politico, lo consideriamo un errore.

Il commissariamento dell'Ilva ai fini del risanamento ambientale è la condizione eccezionalmente nuova per provare a vincere la difficile sfida dell'ecocompatibilità della più grande fabbrica di acciaio d'Europa. Il risultato non è scontato. Le difficoltà non sono poche, iniziando dalle certezze finanziarie a sostegno delle bonifiche e finendo alle lentezze dei Comuni nel concedere i pareri autorizzativi. Intendiamo dire che è tutta da dimostrare la "riformabilità" di quel tipo e quel modello di fabbrica. Eppure bisogna doverosamente e responsabilmente sostenere gli sforzi in atto ed essere fiduciosi. La consegna dei lavori di copertura del parco minerali, opera ciclopica, finora definita impossibile da realizzare, è il segno che si è intrapresa la strada giusta. L'annuncio dell'ordinazione dei filtri per abbattere permanentemente diossine e furani sotto i limiti imposti dalla legge è un altro segnale importante.

Noi non vogliamo che Taranto sia il campo di battaglia per misurare il proprio tasso di ambientalismo. Le istituzioni hanno il dovere di collaborare. Ognuno deve fare la propria parte: lo stanno facendo, non senza difficoltà, il Governo ed il Parlamento; lo devono fare tutte le istituzioni, le imprese, i sindacati, i luoghi del sapere e della ricerca; lo devono fare gli Enti Locali, i Comuni di Taranto e Statte in particolare da cui dipendono gli iter autorizzativi per i lavori di bonifica. Non servono, pertanto, le polemiche. Serve saper dimostrare di essere all'altezza della difficile sfida di coniugare diritto al lavoro e tutela della salute.

Notizia segnalata dall'Onorevole Pelillo
(In foto l'onorevole Pelillo) [MORE]

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Scritto da Gianluca Teobaldo

Giornalista di InfoOggi

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