Pavia: dopo l'inferno di acqua, grandine, fulmini e vento si contano i danni
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PAVIA, 13 LUGLIO 2014 - Mezz’ora d’inferno a Pavia lunedì scorso 7 luglio. Sotto una wall cloud, muro di nubi, basse e scure, preludio del tornado, dalle 17,30 alle 18 la città lombarda è stata colpita da una valanga d’acqua accompagnata da fulmini, raffiche di vento, grandine.
Dai rilevamenti è risultato che in 25 minuti si sono rovesciati 88 millimetri d’acqua pari alla pioggia di due mesi in questo periodo e in questa zona; il vento in città ha soffiato a circa 75 km orari mentre ha raggiunto i 90-100 km orari fuori città; sono scesi chicchi di grandine del diametro di 2-3 centimetri, una tempesta di ghiaccio.
Sta facendo il giro del web l’immagine impressionante scattata da Mario Rossini che da San Genesio, piccolo comune alle porte del capoluogo, ha immortalato sopra la città, il muro di nubi scure ed in formazione circolare molto simili ai twister, i tornado americani.
Per mezz’ora circa Pavia, soprattutto la parte ovest, ha subito un vero bombardamento d’acqua e grandine, di fulmini e vento che ha lasciato danni pesanti. Circa 200 gli alberi spaccati o abbattuti dai fulmini e dal vento in città, come nella campagna limitrofa, strade bloccate per il crollo degli alberi ma anche per gli allagamenti di numerose vie, centinaia di cantine e seminterrati allagati inclusi quelli della casa di riposo Pertusati dal momento che il viale davanti all’edificio era invaso da decine di centimetri di acqua, e della Clinica San Margherita dove si è verificato anche un blackout elettrico.
Molti i sottopassi invasi dall’acqua come quello in viale Manzoni e in via Riviera diventati impraticabili, mettendo in grave crisi la viabilità cittadina, decine le auto in sosta danneggiate dalla grandine e distrutte dal crollo degli alberi e anche tegole e calcinacci sono caduti in alcune vie del centro, alcuni proprio accanto al Duomo dove si sono registrate infiltrazioni d’acqua così come si sono verificati anche nella Biblioteca universitaria di Palazzo San Tommaso. Qui, nella sala di filologia classica, circa 400 libri sono stati salvati dal pronto intervento degli studenti che, accortisi del danno che si stava verificando, hanno deciso di restare e lavorare per salvare e asciugare i libri inumiditi dall’acqua, finendo alle 4 del mattino successivo. In frantumi anche diversi vetri delle finestre di alcune sale di Palazzo Mezzabarba, sede del Comune, proprio mentre si stava attendendo l’inizio del consiglio comunale.
Il neosindaco Massimo Depaoli in apertura di consiglio ha fatto il punto della situazione e ha richiamato il lavoro intenso svolto dai vigili del fuoco e dai mezzi della protezioni civile impegnati a liberare le strade dai crolli delle piante e riportare alla normalità la situazione dei sottopassi allagati.[MORE]
La statale 35 che unisce Milano a Pavia, è stata in parte chiusa per consentire lo sgombero della carreggiata e i treni sono rimasti fermi ma per fortuna pare che solo una persona sia rimasta ferita in centro città.
Il disastro ha interessato però non solo il capoluogo ma anche la zona ovest della provincia, verso la Lomellina da Dorno a Gropello a Zinasco, dove i raccolti sono stati in parte spazzati via e in parte gravemente danneggiati.
(Nella copertina il sottopassaggio di via Manzoni)
Notizia segnalata da
MiriamPaola Agili