Papa a Nagasaki: esorta ad un"mondo senza armi nucleari"
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NAGASAKI, 24 NOVEMBRE - Nel Parco della Pace di Nagasaki, che commemora le 74.000 vittime della seconda bomba atomica lanciata in Giappone il 9 agosto 1945, sotto una incessante pioggia, Papa Francesco, si è rivolto direttamente ai capi di governo del pianeta per chiedere loro di rinunciare alle armi nucleari, "falsa sicurezza", che ha esacerbato le tensioni nel mondo. Chiede a tutti i governanti della terra, di costruire insieme una pace che non si basi sul possesso di tali armi e sulla minaccia di usarle per dissuadere possibili aggressori.
Questo posto ci rende profondamente consapevoli del dolore e dell'orrore che noi esseri umani siamo in grado di infliggere a vicenda", ha detto Papa Francesco, in piedi accanto a una grande fotografia di un giovane ragazzo che porta sulla schiena, il suo fratellino morto. "Nel mondo di oggi, dove milioni di bambini e famiglie vivono in condizioni disumane, i soldi spesi e le fortune guadagnate per fabbricare, ammodernare, mantenere e vendere le armi, sempre più distruttive, sono un attentato continuo che grida al cielo", ha proseguito.
Nagasaki è anche la culla del cattolicesimo in Giappone e parte della piccola comunità giapponese discende dai "cristiani" che dal 1587, data del divieto del cristianesimo, vissero segretamente la loro fede.
Luigi Palumbo