Pantani, riaperte le indagini sulla sua morte: ''Fu un omicidio''
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RIMINI, 02 AGOSTO 2014 – Non fu un suicidio quello di Marco Pantani, il campione di Cesenatico morto il 14 Febbraio 2004. A sostenerlo per anni era stata Tonina Belletti, la madre del fuoriclasse emiliano, che in un recente intervista aveva dichiarato: «Sulla morte di Marco ho ancora tanti dubbi che vorrei fossero chiariti».
Le nuove ipotesi della Procura di Rimini
Secondo le nuove ipotesi della Procura, la morte di Pantani non sarebbe stata un suicidio o il tragico epilogo di un’overdose accidentale, come si era stabilito dieci anni fa, ma si sarebbe trattato di un omicidio. Il ‘‘Pirata’’, stando a quanto fin’ora ipotizzato, sarebbe stato picchiato e costretto ad ingerire una quantità letale di cocaina disciolta nell’acqua. Si indaga per "omicidio con alterazione del cadavere e dei luoghi".
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La nuova perizia voluta dai familiari
Sembrerebbe che, a dare una decisa spinta alla riapertura delle indagini, sia stata una nuova perizia medica, richiesta dai familiari nell’ambito di una nuova indagine difensiva avviata più di un anno fa e affidata all’avvocato Antonio De Rensis. La perizia, realizzata dal Professor Francesco Maria Avato, stabilisce che «le ferite sul corpo di Marco Pantani non sono auto procurate, ma opera di terzi». Il fascicolo dell’inchiesta, sulla quale vige il riserbo assoluto, in corso è stato affidato al pm Elisa Milocco.
(fonte www.gazzetta.it; www.ilcorriere.it)
(foto www.sestopotere.com)
Elisa Lepone