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ISLAMABAD, 8 MAGGIO 2015 – Sono sei in totale le vittime dell’incidente avvenuto nel Gilgit-Baltistan che ha visto coinvolto un elicottero al bordo del quale vi erano diverse personalità politiche in volo verso la cerimonia inaugurale di un progetto per il territorio. Tra coloro che non sono sopravvissuti, gli ambasciatori della Norvegia e delle Filippine e le mogli degli ambasciatori della Malaysia e dell’Indonesia. Sono invece feriti gli ambasciatori della Polonia e dell’Olanda.
Controversa è ancora la causa dello schianto a terra. In un primo momento, l’esercito – a cui apparteneva l’elicottero – ha parlato di un incidente che “è stato causato da un guasto”. Poche ore fa, tuttavia, i talebani del gruppo Tehrek-e-Taliban Pakistan hanno rivendicato la paternità dell’attentato in un comunicato divulgato in lingua urdu. Il leader Muhammad Khorasani ha rivelato che il vero obiettivo era il presidente Nawaz Sharif, che sarebbe dovuto intervenire alla stessa cerimonia degli altri invitati ma che, all’ultimo, ha preferito prendere un altro volto. Sharif si è detto estremamente dispiaciuto per le vittime e ha espresso la speranza che i feriti possano guarire presto. [MORE]
“Non avremo pace fino a quando, durante questa guerra fra la Shariah islamica e la democrazia degli infedeli, non avremo eliminato i nostri nemici”, è invece il messaggio rilasciato dai talebani. Il gruppo terroristico ha anche annunciato di voler rivelare il metodo usato per sabotare l’elicottero e di voler divulgare le foto del lanciamissili portatile utilizzato nell’attacco.
Per il momento, è stata istituita una commissione d’inchiesta per accertare le vere cause dietro all’improvviso schianto del velivolo.
(foto: laregione.ch)
Sara Svolacchia