Ostia, aggressione alla troupe di Nemo: Roberto Spada fermato dai carabinieri
Cronaca Lazio

Ostia, aggressione alla troupe di Nemo: Roberto Spada fermato dai carabinieri

giovedì 9 novembre, 2017

OSTIA, 9 NOVEMBRE - Roberto Spada, fratello minore del capoclan Carmine (già condannato in primo grado a una condanna a dieci anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso), è indagato per lesioni gravi. Nella giornata di martedì, ha aggredito con una testata in pieno volto il giornalista Daniele Piervincenzi, inviato della trasmissione Rai Nemo a Ostia, mentre Piervincenzi lo incalzava con alcune domande sull’appoggio offerto a CasaPound nelle ultime elezioni del decimo municipio. Nell’aggressione è stato coinvolto anche il cameraman della troupe, Edoardo Anselmi, malmenato con un manganello dallo stesso Spada. E Ostia, il municipio della capitale tornato al voto dopo due anni di commissariamento per mafia, non si è ancora liberato della sua malavita. [MORE]

Si è trattato di lesioni gravi e le indagini sono adesso affidate alla Dda capitolina. Niente arresto, però: non c’è flagranza, la denuncia è arrivata oltre le 24 ore. Ma attenzione alla possibilità di un fermo c.d. “differito”, basandosi sulle immagini riprese dalla troupe, dalle quali si evince chiaramente la brutalità dell’aggressione.

Intanto, la sindaca Virginia Raggi parla di gesto “inaccettabile” e telefona al ministro dell’Interno, Marco Minniti. Il Viminale la valuta “una questione molto grave per il fatto in sé, per la caratura dell’aggressore e perché è stato colpito un organo di stampa in campagna elettorale”. Piervincenzi riceve una telefonata di solidarietà anche dal presidente del consiglio Paolo Gentiloni. Di “ignobile violenza” parla il presidente del Senato, Pietro Grasso, mentre il segretario del Pd, Matteo Renzi, lo definisce un atto “dal terribile valore simbolico”. Per Luigi Di Maio, candidato premier dei Cinquestelle, è un “episodio intollerabile”. Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia, invoca giustizia.

Ma attestati di solidarietà arrivano anche a Roberto Spada sulla sua pagina Facebook, dove l’aggressore si giustifica, in un post poi rimosso, con le “30 interviste” fatte in questi giorni: lo avrebbero fiaccato e stressato, a quanto pare. “A te, la mia solidarietà”, gli scrive Maurizio Boccacci, capo di Militia, estrema destra romana. “A Robè, quando ce vo ce vo”; “Hai fatto bene”; “Giornalisti de m….” scrivono altri utenti. “Spada non è un nostro esponente”, prende invece le distanze Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound.

Il video è la parte finale di un colloquio in cui il giornalista chiede spiegazioni sull’appoggio dato da Spada a CasaPound via social network. Il movimento neo fascista ha preso il 9,08% dei voti domenica scorsa e può essere decisivo nel ballottaggio del 19 novembre. Nel quartiere Nuova Ostia, fortino del clan, il dato sale al 18%. “Non leggo i giornali...Tu lo sai?... Non me ne frega un c…” risponde Spada alla domanda ripetuta da Piervincenzi; poi, mentre sembra congedarsi, lo colpisce.

Le ultime inchieste dei pm romani svelano come gli Spada abbiano di fatto soppiantato il potente clan Fasciani, decimato da arresti e sentenze, nel controllo criminale del litorale, dopo essere stati loro sottoposti. E questo anche grazie ai solidi appoggi avuti nella pubblica amministrazione locale. Unite nella condanna le sfidanti al ballottaggio: “Bisogna prendere le distanze da certi soggetti”, dice Giulia di Pillo di M5S (30,2% al primo turno). “Mi batterò per sicurezza e legalità”, dichiara Monica Picca del centrodestra (26,68%).

Claudio Canzone

Fonte foto: ilmessaggero.it


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