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ROMA, 15 AGOSTO 2012- “La Commissione ha trovato fondati motivi per ritenere che le forze governative e gli Shabiha abbiano commesso crimini contro l’umanità, come omicidi e torture, crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, inclusi omicidi illegali, torture, arresti e detenzioni arbitrari, violenze sessuali, attacchi indiscriminati, saccheggi e distruzione di proprietà”. È quanto si legge nel rapporto finale stilato dalla Commissione d’inchiesta dell’Onu, 102 pagine nelle quali gli investigatori indipendenti guidati da Paulo Pinheiro hanno denunciato la gravità della situazione siriana. [MORE]
Il dito viene puntato principalmente contro l’esercito e le forze di sicurezza siriane; tuttavia non si risparmiano commenti per le forze ribelli, le cui “violazioni non raggiungono la gravità, la frequenza e l’intensità” di quelle perpetrate dai difensori del regime di Assad, ma sono comunque state causa di mattanza civile.
A commento del documento è giunta anche la voce del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il quale ha chiesto all’Occidente di non ostacolare quanto stabilito a Ginevra. Nella città svizzera sede del quartier generale delle Nazioni unite Kofi Annan, ex mediatore internazionale per l’Onu, aveva chiesto e ottenuto che venisse messo in atto un “piano in sei punti” per aiutare il Paese ad uscire dalla grave guerra civile nella quale è sprofondato. «Non bisogna sabotare quanto fatto a Ginevra» ha dichiarato il ministro russo.
Federica Sterza
Foto http://www.lenovae.it/wp-content/uploads/2012/07/siria-495x329.jpg