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ROMA, 4 SETTEMBRE 2012- Suona male anche all’orecchio del meno esperto del settore. Quando si legge che Onu Fao (Food and agriculture organization), Ifad (International fund for agricultural development) e Wfp (World food programme) mandano congiuntamente un comunicato nel quale parlano della necessità di evitare “una catastrofe alimentare”, significa che la cosa non può che essere seria. L’appello inviato dalle tre agenzie è di “agire in modo rapido e coordinato” al fine di evitare che gli alti prezzi di mais, grano e soia producano una crisi alimentare. [MORE]
Memori di quanto successe tra il 2007 e il 2008, le tre organizzazioni hanno ritenuto necessario mettere le mani avanti. Le tensioni sui prezzi, che già non mancano di farsi sentire, potrebbero riprodurre una situazione di difficoltà nel settore alimentare. “Bisogno affrontare due problemi interconnessi” si legge nel comunicato: ”il problema immediato dei prezzi di alcuni prodotti alimentari, che possono avere un impatto pesante sui Paesi dipendenti dalle importazioni e sui più poveri, e il problema a lungo termine del nostro modo di produrre, commerciare e consumare cibo in un’epoca in cui aumentano popolazione, domanda e cambiamento climatico”. Meglio prevenire che curare, insomma. Anche se, e sono sempre le tre agenzie ad affermarlo, oggi siamo meglio preparati rispetto a cinque anni fa.
Federica Sterza
Foto www.gstatic.com