Omicidio Scazzi: per il legale di Sabrina Michele uccise Sarah dopo un tentato approccio rifiutato

mercoledì 27 marzo, 2013

AVETRANA, 27 MARZO 2013 – Continuano a rimbalzare da un membro all’altro della famiglia Misseri le accuse per l’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi, scomparsa ad Avetrana (TA) il 26 Agosto 2010 e mai più tornata a casa.

Mentre è da poco stato reso noto che, in seguito alla decisione del presidente del Tribunale di Taranto Antonio Morelli di rigettare la richiesta di astensione del presidente e del giudice a latere della Corte di Assise, il processo continuerà con gli stessi giudici, arriva dal legale di Sabrina Misseri una nuova accusa nei confronti del padre della sua assistita.[MORE]

Secondo quanto ipotizzato dall’avvocato Franco Coppi nella sua arringa all’ultima udienza del processo per l’omicidio di Sarah, Michele Misseri avrebbe ucciso la nipote quindicenne in seguito al rifiuto della ragazzina ad un suo tentativo di approccio sessuale. “Misseri però non lo dice, perché pensa a cosa potrebbero dire in paese e allora dice che ha avuto un raptus dopo che quella mattina aveva già un forte dolore di testa". Sostiene l’avvocato difensore di Sabrina, che continua dicendo che "Sarebbe stato lo stesso Michele a chiamarla dal garage, lo dice lui stesso nel verbale del 6 ottobre. E poi lo ha ripetuto troppe volte di averci provato con la nipote".

Cioppi conclude poi asserendo che "I pm non hanno capito i fatti di questo processo, in buona fede ovviamente. Siete rimasti folgorati da un pregiudizio, la colpevolezza di Sabrina, e tutto si è trasformato nella ricerca di una prova della sua responsabilità. La loro attività è stata solo di persuasione nei confronti di Michele. Quando questo sciagurato - prosegue - si accorge che le promesse che gli erano state fatte o i pronostici non sarebbero andati a segno, ritorna alla confessione. Tutto questo si ricava da quanto Michele Misseri scrive e dice sulla consulente Bruzzone e sull'ex difensore Galoppa".

(fonte www.ansa.it)
(foto www.oggi.it)

Elisa Lepone

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