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PERUGIA, 26 MARZO 2013 - E' tutto da rivedere il processo per il delitto di Meredith Kercher, la ragazza inglese assassinata a Perugia nella notte tra il primo e il due novembre 2007. Tutto torna alla Corte d'Appello e i due imputati, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, dovranno presentarsi ancora davanti ai giudici dato che la sentenza di assoluzione di secondo grado pare si stia sgretolando. Ricordiamo che Il secondo grado aveva ribaltato la sentenza di primo, prosciogliendo dall'accusa di omicidio la studentessa americana e l'ex fidanzato. La Cassazione ha inoltre stabilito che il nuovo processo d'appello si celebrerà a Firenze.
I due erano stati assolti sulla base di un'articolata perizia tecnica che aveva escluso il loro coinvolgimento nei fatti. Amanda da Seattle ha commentato l'accaduto dicendo al proprio avvocato: "Continuano a non credermi".
Nella sua requisitoria davanti alla prima sezione penale il sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, ha chiesto l'accoglimento del ricorso contro la sentenza presentato dalla Procura generale di Perugia e dai familiari di Meredith dicendo "deve essere annullata essendo un raro concentrato di violazioni di legge e un documento di alta illogicita'". Riello ha proseguito dicendo "ci sono tutti i presupposti perche' non cali definitivamente il sipario su un delitto sconvolgente e gravissimo, di cui allo stato attuale esiste un solo colpevole, Rudy Hermann Guede, di volta in volta lombrosianamente indicato come ladro, delinquente, sbandato; nemmeno lui reo confesso, giudicato da un'altra Corte, riconosciuto colpevole di concorso in delitto forse con degli ectoplasmi".
Il sostituto procuratore generale della Cassazione ha, poi, accusato la Corte d'appello d'assise di Perugia di una "sintesi approssimativa e superficiale, che non corrisponde alla problematicita' e alla specificita' delle motivazioni di primo grado finendo con il riconoscere una sorta di immunita' antropologica e sociale degli imputati rispetto ad un delitto cosi' orribile".
E Riello ha anche difeso la polizia scientifica e le prove da essa raccolte dicendo che "i tecnici della scientifica sono stati fatti passare quasi per dei pasticcioni, ma non si tratta di brigadieri che giocano a fare il piccolo chimico ma di appartenenti ad un reparto altamente specializzato che hanno adottato nel loro lavoro tecnologie d'avanguardia".
In primo grado, i due imputati avevano subito una condanna di 26 anni per Amanda e 25 per Sollecito. Condannato in via definitiva invece l’ivoriano Rudy Guede a 16 anni di reclusione, dopo il giudizio con rito abbreviato. [MORE]
(Foto dal sito adnkronos.com)
Katia Portovenero