Omicidio Melania Rea : anche a Roma si indaga sui "misteri" della Caserma di Ascoli
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ROMA, 8 AGOSTO 2011 Anche la magistratura militare di Roma ha confermato di avere intrapreso un’inchiesta sulle insistenti “voci” di abusi commessi all’interno della caserma Clementi di Ascoli Piceno, dove lavorava con il grado di caporalmaggiore Salvatore Parolisi, marito della giovane donna uccisa lo scorso aprile in circostanze misteriose. Tali abusi sarebbero avvenuti ad opera degli istruttori (in genere maschi) nei confronti delle soldatesse da addestrare.[MORE]
La Procura di Teramo già da tempo aveva iniziato a “scandagliare” luoghi e persone nel contesto della caserma marchigiana. L’ipotesi investigativa dei magistrati civili e militari sembra a questo punto evidente: Melania sarebbe venuta a conoscenza di fatti estremamente “morbosi” che avvenivano nella caserma del marito, e per questo potrebbe essere stata uccisa da quest’ultimo.
In buona sostanza, la procura militare intende verificare se gli istruttori abbiano in qualche modo condizionato illegittimamente le reclute, anche per indurle a rapporti di natura sessuale solo in apparenza “consenzienti”. Le voci di corridoio parlano anche di festini di natura orgiastica improvvisati all’interno della caserma.
Si tratta di una vicenda che per alcuni aspetti sembra essere uscita da uno di quegli inverosimili film della commedia all’italiana sexy, tanto in voga negli anni ’70. Purtroppo, nella realtà se “commedia” vi è stata, essa ha travolto i protagonisti, e viste le brutali modalità di uccisione della giovane ha decisamente assunto i contorni del genere “ horror”.