Omicidio maestra svizzera, uccisa e abbandonata nel bosco: il cognato confessa
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COMO, 15 NOVEMBRE - A distanza di un mese dal delitto, Michele Egli, quarantaduenne informatico svizzero in carcere dall'ottobre scorso accusato dell'omicidio di Nadia Arcudi, ha confessato davanti al magistrato svizzero di avere ucciso la cognata, la maestra elementare di trentacinque anni il cui cadavere fu ritrovato il 16 ottobre scorso in un bosco di Rodero, Como.[MORE]
A renderlo noto il Ministero Pubblico ticinese e la Polizia cantonale, in una nota congiunta: "Durante il suo interrogatorio dinnanzi al Procuratore Pubblico l'imputato ha ammesso di essere l'autore dell'azione avvenuta a Stabio che ha portato alla morte della vittima. Egli avrebbe agito da solo, circostanza che risulta compatibile con quanto emerso sinora dall'istruttoria.
L'inchiesta dovrà comunque ancora chiarire con precisione le modalità dell'agire dell'imputato e il movente". In principio l'uomo, marito della sorella della vittima, aveva raccontato di aver ritrovato il cadavere della cognata in camera e di averlo trasportato in Italia "per non dare un dispiacere ai parenti".
Luna Isabella
(foto da mezzo-pieno.it)