Omicidio Giulio Regeni, NYT rivela: "Ucciso dai servizi egiziani. Italia ebbe le prove dagli Usa"
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ROMA, 16 AGOSTO - Giulio Regeni è stato torturato e ucciso dagli ufficiali della sicurezza egiziana. Ad affermarlo con certezza, secondo quanto riporta il giornalista Declan Walsh sul New York Times, sono gli Usa. Il giornalista, che dal Cairo ha seguito tutte le fasi dell'inchiesta sull'omicidio, ha avuto conferma che l’intelligence Usa fosse possesso di "prove esplosive" sulle responsabilità di alcuni "alti papaveri" egiziani nella morte di Regeni, e questo portò ad un colloquio molto teso tra l’allora segretario di Stato John Kerry e l’omologo egiziano Sameh Shoukry. [MORE]
Non solo, queste conclusioni furono comunicate "al governo Renzi su raccomandazione del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca". Ma "per evitare di svelare l’identità della fonte non furono passate le prove così come erano, né fu detto quale degli apparati di sicurezza egiziani si riteneva fosse dietro l’omicidio".
Nello stesso articolo del New York Times si afferma: "Non è chiaro chi avesse dato l’ordine di rapire e, presumibilmente, quello di uccidere" Regeni, ma "quello che gli americani sapevano per certo, e fu detto agli italiani, è che la leadership egiziana era pienamente a conoscenza delle circostanze dell’uccisione" del ricercatore. Di più: "Non abbiamo dubbi di sorta sul fatto che questo fosse conosciuto anche dai massimi livelli. Insomma, non sapevamo se fosse loro la responsabilità, ma sapevano, sapevano".
Nella serata di ieri, è arrivata la smentita da alcune fonti di Palazzo Chigi, sottolineando come nei contatti tra amministrazione USA e governo italiano avvenuti nei mesi successivi all’omicidio del giovane ricercatore italiano non furono mai trasmessi elementi di fatto, come ricorda tra l’altro lo stesso giornalista del New York Times, né tantomeno "prove esplosive".
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine infooggi.it)