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Milano, 22 NOVEMBRE 2011- Trent’anni di carcere per Alberto Stasi. E' quanto richiesto un'ora fa dal sostituto Procuratore Generale LAURA BARBAINI durante la requisitoria del processo d'appello. Omicidio aggravato per crudeltà. Inconfutabili sembrerebbero le prove della bicicletta. Stasi, secondo la ricostruzione, avrebbe ucciso la 26enne Chiara POGGI, intorno alle 09:30 del mattino dopo aver corso verso casa della ragazza con una dueruote demotorizzata di colore nero. [MORE]
Uccisa Chiara, sarebbe fuggito verso la sua abitazione per poi cambiare bicicletta. Ma mentre sui pedali di quella prima bicicletta nera da donna senza cestino son state rinvenute macchie di sangue, sulla seconda bordeaux sì. E quel sangue era di Chiara.
Non si è chiesto di riascoltare la telefonata al 118 con cui Alberto Stasi urlava di aver trovato improvvisamente la sua donna riversa sulle scale, uccisa da chissà chi.
Per il PG non si scommette più nulla.
Anche se il MOVENTE DEL DELITTO è inesistente, pare. Non sono i materiali pedopornografici rinvenuti nel Pc di Stasi a mettere in piedi un impianto accusatorio che analizza la sua psicologia. Sarebbe insufficiente. Solo, rimane, nel mistero del teatro dell’omicidio, capire, come richiede la pubblica accusa, come mai Stasi abbia potuto non sporcarsi le suole delle scarpe che indossava il giorno del crimine camminando sul pavimento dell'abitazione di Chiara.
Anna Ingravallo
In foto, CHIARA POGGI, da fonte foto www.adnkronos.com