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MILANO, 12 MARZO 2013 - Record negativo per le imprese italiane. L’anno scorso sono state 47 mila le aziende non individuali che hanno accusato almeno un protesto. Lo affermano dati Cerved analizzati dall’Ansa.
Rispetto al 2007, ultimo anno pre-recessione, la crescita è del 45 % e le costruzioni sono il settore più colpito. La tendenza dei protesti accusati dalle imprese italiane sembra non fermarsi, anzi negli ultimi tre mesi la corsa ha accelerato, con 221mila titoli contestati (+9% sullo stesso periodo del 2011) a 69mila aziende, comprendendo anche le imprese individuali (+5,8%).[MORE]
Secondo il Cerved, gruppo specializzato nell'analisi d'impresa, il boom non ha risparmiato alcun settore, colpendo quasi 11mila società nella filiera delle costruzioni (+9,1% sul 2011), oltre 25mila nei servizi (+9,5%) e più di 5mila nella manifattura (+7,5%).
A tutto questo si va ad aggiungere il forte aumento dei ritardi gravi –di oltre due mesi- nei pagamenti delle aziende ai fornitori. Erano praticati dal 5,7% del totale delle aziende nel secondo trimestre del 2012, dal 6,1% nel terzo trimestre, per salire al 7,1% a fine anno. Ufficialmente tra ottobre e dicembre le aziende italiane hanno regolato in media le proprie fatture in oltre 85 giorni, con un incremento dei ritardi gravi che riguarda tutte le fasce d'impresa.
Ma il dato più inquietante è a carico delle grandi aziende: nonostante siano quelle che possono godere di termini in fattura più vantaggiosi, la fetta in ampio ritardo di pagamento è cresciuta in un solo trimestre dal 6,9% all'8,2% del totale.
Paolo Massari